‘La decisione della Regione Toscana di portare dal 25% al 100% la tassa sulle concessioni demaniali ha destato non poco sconcerto nella categoria. Non si tratta infatti dell’annunciata revisione dei canoni che sarà effettuata contestualmente all’atteso decreto di riordino della materia, ma di un pesantissimo aggravio di una tassa regionale, che nelle altre regioni non supera mai il 25%. In un colpo solo il raddoppio del canone, ancora prima di sapere che fine faranno le aziende, dato che a tutt’oggi il Governo non ha ancora varato la legge di riordino, non ha trovato una soluzione in sede europea alla Direttiva Bolkestein, non ha dato certezze sulla proroga al 2020 delle concessioni’. Lo afferma in una nota la senatrice del PD Manuela Granaiola.
‘Mi auguro – prosegue Granaiola – che la Regione Toscana, fino ad oggi attenta alle problematiche del settore turistico balneare, possa rivedere questo provvedimento, che rischia di creare seri problemi di sopravvivenza alle piccole e piccolissime imprese, in particolare a quelle pertinenziali che già pagano i canoni OMI , spesso davvero insostenibili. Che sia giusto rivedere il meccanismo in base al quale sono determinati i canoni nessuno lo mette in dubbio, ma un aumento del 100% della tassa regionale che si trascinerebbe anche sui canoni rivalutati metterebbe davvero in difficoltà le imprese, che grazie alla ripresa del settore turistico ancora tengono, danno lavoro e svolgono un importante servizio pubblico di tutela dell’ambiente e della sicurezza delle nostre coste’, conclude la senatrice PD.
‘Mi auguro – prosegue Granaiola – che la Regione Toscana, fino ad oggi attenta alle problematiche del settore turistico balneare, possa rivedere questo provvedimento, che rischia di creare seri problemi di sopravvivenza alle piccole e piccolissime imprese, in particolare a quelle pertinenziali che già pagano i canoni OMI , spesso davvero insostenibili. Che sia giusto rivedere il meccanismo in base al quale sono determinati i canoni nessuno lo mette in dubbio, ma un aumento del 100% della tassa regionale che si trascinerebbe anche sui canoni rivalutati metterebbe davvero in difficoltà le imprese, che grazie alla ripresa del settore turistico ancora tengono, danno lavoro e svolgono un importante servizio pubblico di tutela dell’ambiente e della sicurezza delle nostre coste’, conclude la senatrice PD.