“Il Def conferma che, dopo una crisi prolungata, la crescita continua e forse sarà ancora maggiore di quella prevista, sebbene debba essere rafforzata”. Lo ha detto il senatore del Pd Paolo Guerrieri, relatore del Documento di economia e finanza, nel corso dell’illustrazione in aula.
“Sulla finanza pubblica – ha spiegato Guerrieri – si prevede un miglioramento dei conti con la riduzione del rapporto debito/Pil, con il Governo che ribadisce le politiche per far uscire il Paese dalla strettoia in cui è stato costretto il Paese negli ultimi due decenni, a partire da quella per gli investimenti, anche se occorre notare che quelli pubblici sono ancora troppo ridotti, soprattutto per quanto riguarda quelli per la cura del territorio e la lotta al dissesto idrogeologico. L’altra leva di sostegno alla crescita sono le riforme, indispensabili in quanto volano per nuovi interventi, anche in relazione alle richieste che provengono dall’Unione. Concorrenza, lavoro, welfare, scuola e giustizia sono solo alcune delle sfide che attendono l’esecutivo, ma anche il Parlamento”.
“Il Def – ha proseguito il parlamentare dem – appare un disegno rigoroso poiché deve riuscire a consolidare l’aggiustamento dei nostri conti in tempi certi, anche considerando che le favorevoli misure finora praticate dalla Bce verranno gradualmente meno nel 2018. Nei prossimi mesi, l’Italia può attuare una politica economica credibile, ma occorre tenere una condotta rigorosa e restrittiva sui conti, se vogliamo evitare problemi, a partire dallo spread, che potrebbero vanificare gli sforzi. A breve, a livello europeo, – ha detto ancora Guerrieri – dovranno essere prese decisioni che favoriscano la revisione del patto di stabilità e una maggiore attenzione alla crescita. Ma per questo bisogna essere credibili e perciò abbiamo proseguito il risanamento nel rispetto delle regole Ue, anche se criticabili, consapevoli che non esistono scorciatoie, come per esempio una folle uscita dall’euro. L’economia mondiale si sta orientando verso una nuova espansione e l’Italia potrà inserirsi in questa tendenza positiva. Molto dipenderà dal cambio della politica europea, ma molto anche dalle misure che adotteremo. La strada sarà lunga ma – ha concluso il senatore – non ne esiste una più facile”.


Ne Parlano