Sono sempre più convinta che Roma debba candidarsi per l`organizzazione delle Olimpiadi del 2024. Ci penso e ripenso da giorni. E voglio scriverlo chiaramente: le Olimpiadi sono, da più di un punto di vista, un`immensa occasione per il nostro Paese che da troppo tempo ormai è immobile, bloccato da una contrapposizione che ha trasformato la politica in un eterno gioco delle parti. Maggioranza contro opposizione. Opposizione contro maggioranza.
Il momento è delicato e i Cinquestelle finora hanno interpretato il mal di pancia dei cittadini. Stiamo assistendo a delle politiche caratterizzate dall`utilizzo di categorie: i puri e i corrotti, i santi e i peccatori, quelli vicini ai poteri forti e quelli che lottano per il popolo. Come se fosse possibile sempre dividere tutto e tutti in buoni e cattivi.
Ma adesso il governo della città di Roma è chiamato ad esprimersi su una sfida affascinante e
difficile. Per questo va ribaltato l`approccio della divisione e va esaltato invece lo spirito di collaborazione.
Lo sport, che per definizione unisce e non divide, deve essere la base da cui partire tutti insieme. Nello sport esiste sì l`antagonismo ma anche il lavoro di squadra tutta intorno a una logica orientata a raggiungere il risultato. Costruttivi e non polemici o litigiosi, questo è l`ideale dello sport. Il confronto delle idee per costruire insieme.
Con un atteggiamento nuovo avremo l`occasione per saldare tutte le anime di questo Paese. Ognuno di noi deve cambiare il modo di pensare e di agire. Per superare le categorie e i paradigmi che ci legano al passato.
Altrimenti rimaniamo sempre al centro esatto del pantano. Dobbiamo imparare a collaborare sui buoni progetti, cominciare a declinare la parola futuro.
Perciò va superata la retorica della politica, e vanno affrontati i singoli problemi con competenza e spirito costruttivo.
Ora, prima di dividere il mondo in bianco e nero, in sì e in no, invito gli interlocutori a sedersi intorno a un tavolo per valutare i requisiti, le opportunità e anche gli aspetti critici della candidatura di Roma 2024. Cosa che ad oggi non è ancora avvenuta.
Ribadisco nuovamente: le Olimpiadi devono essere “nuove” e alternative. Questo è il punto su cui si può trovare un`intesa tra chi sostiene il “sì” e chi è per il “no”. Deve cambiare l`accezione negativa di «organizzazione all`italiana» e diventare sinonimo di trasparenza,
valorizzazione dell`esistente, capacità di risparmio e impiego di tutte le eccellenze del nostro Paese.
Riconosco che ci siano anche delle criticità e comprendo quelli che dicono «facciamo prima le strutture base». Ma, detto questo, è pur vero che i grandi progetti in tanti casi sono stati lo stimolo giusto per realizzare queste stesse strutture base».
Perciò, non devono esserci preclusioni ma un confronto obiettivo sulle varie questioni da
affrontare.
Penso ai tanti giovani che lasciano il nostro Paese perché trovano all`estero maggiori
opportunità.
Forse sbaglio ma credo che, se iniziamo ad accettare sfide come questa, se iniziamo a
interpretarle nell`ottica del lavoro d`insieme, cominceremo a mettere insieme i requisiti che
servono per fare del nostro Paese un posto che vale un futuro.