“In questi giorni stiamo assistendo a una vera e propria mobilitazione (una petizione, numerosi articoli, tanti semplici cittadini) per chiedere che il Governo accolga la proposta che avevo presentato, per la legge di bilancio,  sul bonus per l’accesso ai servizi psicologici, lavorando con alcuni colleghi a cominciare dalla senatrice Elisa Pirro, che si è spesa molto sul tema, e dall’onorevole Filippo Sensi che anche dalla Camera non ha mollato un giorno.
Tutto ciò dimostra che c’è un movimento d’opinione trasversale nel Paese che spinge per mettere al centro delle politiche pubbliche la salute mentale, troppo spesso dimenticata e mai così importante, soprattutto alla luce della pandemia.
Purtroppo leggo che molti ancora cercano di contrapporre il “bonus salute mentale” agli investimenti strutturali sulle aziende sanitarie locali, come se le due cose fossero in contraddizione. Lo ripeteremo fino alla nausea: non è così, sono due strumenti diversi che possono essere adottati insieme, perché hanno una velocità di risposta diversa e possono – devono! – dunque integrarsi.
Continueremo a spenderci in tutte le sedi per sostenere economicamente chi si affida a percorsi di terapia e per rimuovere lo stigma culturale che ancora pesa sul tema della salute mentale. Lo faremo in Parlamento con gli strumenti che i regolamenti parlamentari ci affidano, dal sindacato ispettivo alle proposte emendative, ma chiediamo al Governo un impegno chiaro.
Impiegare ora risorse sulla salute mentale è un investimento per il futuro, da tutti i punti di vista”. Così la vice presidente dei senatori del Pd Caterina Biti.

 


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