“Cinque milioni di euro, con suddivisione regionale,  per lo studio, la diagnosi e la cura della fibromialgia”. Paola Boldrini (Pd), vicepresidente della Commissione Sanità in Senato, annuncia con soddisfazione che si è passati ai fatti. Previsto nel maxiemendamento in Finanziaria, il provvedimento ha infatti ottenuto venerdì il placet della Conferenza Stato Regioni.
Boldrini, che di fibromialgia ha cominciato ad occuparsi nella scorsa legislatura, “quando ancora di questa patologia non si parlava e sembrava inesistente, frutto semmai di depressione e fortemente stigmatizzante per i pazienti”, confida ora nell’inserimento definitivo della patologia nei LEA (Livelli Essenziali di Assistenza) e nell’approvazione entro fine legislatura del DDL da lei presentato, che stabilisce esenzioni e prassi omogenee di riconoscimento e cura.  “Parliamo di una patologia socialmente invalidante”, rimarca Boldrini, in quanto chi ne è affetto ha difficoltà nei movimenti ordinari a causa di dolori muscolari diffusi e continui. A soffrirne sono oltre 2 milioni di italiani, soprattutto donne, ma sempre più frequenti sono i casi di uomini e bambini. “Oggi la letteratura medica riconosce l’esistenza della Fibromialgia, per cui questi pazienti – la chiosa – non vanno lasciati soli o non devono essere considerati invisibili.

Manca un passo che confido venga compiuto”.


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