“Perchè l’app Immuni non è attiva in Veneto? E’ il più grave errore di gestione sanitaria, Zaia chieda scusa e spieghi perchè”. A denunciarlo con un’interrogazione al ministro della Sanità sono i senatori del PD Vincenzo D’Arienzo e Andrea Ferrazzi.

“L’App Immuni – spiegano – è stata scaricata da oltre 534mila veneti, secondo i dati del Ministero della Salute. Il Veneto è la quarta regione per numero di download, dietro a Lombardia, Lazio ed Emilia Romagna a dimostrazione che i veneti hanno compreso l’importanza di questo mezzo. Ma non tutti, a quanto pare”.

“Quanto denunciato circa la non attivazione della App, ovvero l’impossibilità in tutta la Regione di condividere i dati che ha tracciato via bluetooth tutti i contatti nelle ultime settimane – aggiungono – è il più grave errore di una gestione sanitaria che a parole viene declinata come la migliore, ma che, salve le capacità di tutti gli operatori sul campo, in realtà presenta buchi e deficienze che mettono a rischio la salute delle persone a causa delle scelte politiche che la governano”.

“Con un’interrogazione urgente abbiamo chiesto l’immediato intervento del Ministro alla Salute per chiarire cosa sia accaduto e, quindi – se confermato – le ragioni che hanno impedito per un tempo così lungo l’attivazione della App – proseguono – Non ci sfugge la pericolosità di questa mancanza. Di fatto, per mesi nella Regione Veneto per chissà quanti contagiati non è stato possibile effettuare il tracciamento. Un fatto gravissimo”.

“Ad essere gabbati – concludono i senatori Pd – non sono solo coloro che l’hanno scaricata, ma tutti i veneti che giornalmente subiscono le conferenze a reti unificate di Zaia e poi si trovano scoperti su uno strumento così importante per contrastare la diffusione dei contagi. Una sottovalutazione che può mettere a rischio la salute di tanti. Zaia chieda scusa e, soprattutto, metta una pezza a questo grave errore”.


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