“Il nostro obiettivo, pur consapevoli del lungo periodo di crisi che attraversa il nostro Paese, resta quello della difesa del Servizio sanitario nazionale e della sua sostenibilità senza pregiudicare la qualità dei servizi e l’equità di accesso alle cure. Per questo esprimiamo un parere favorevole sul Def, ma osserviamo alcuni punti critici che riteniamo meritino attenzione da parte del Governo”. Lo afferma la senatrice Nerina Dirindin, capogruppo PD in Commissione Sanit à.
“Le criticità individuate – sostiene Dirindin – riguardano soprattutto gli obiettivi di spesa che, se per il 2016 si mantengono sostanzialmente analoghi a quelli indicati nel Def del 2015, per il triennio successivo lasciano prefigurare un quadro restrittivo con una riduzione del rapporto spesa/Pil che raggiunge nel 2019 il 6,5%: un valore critico per la tutela della salute dei cittadini, soprattutto se si considera che la spesa sanitaria pubblica italiana risulta, ormai da molti anni, di gran lunga inferiore a quelli dei paesi europei con livello di sviluppo simile al nostro. Da rilevare, poi, la riduzione di spesa per il personale (nel 2015 pari a 35.158 mln, lo 0,8% in meno rispetto al 2014) che, in continuità con le misure adottate dalle manovre finanziarie negli ultimi anni, rischia di indebolire il Servizio sanitario in tutte le regioni, anche alla luce degli interventi necessari per dare attuazione alla normativa europea sui turni di riposo (h 24) e del fondamentale (e a lungo atteso) potenziamento dell’assistenza territoriale – per il quale è necessaria una reale valutazione del fabbisogno del personale. Si segnala inoltre – prosegue Dirindin – la necessità di una adeguata previsione di spesa in relazione agli improcrastinabili e già annunciati rinnovi contrattuali nel settore nonché una accurata revisione dei vincoli vigenti sulla spesa e sulla dotazione del personale introducendo elementi di graduale flessibilità, a partire dal superamento del tetto di spesa rispetto al livello del 2004 ridotto dell’1,4%”.
“In ultimo, ma non per importanza, una delle sfide più importanti per la sostenibilità dell’universalismo del servizio sanitario è quella dei farmaci innovativi, rispetto alla quale è indispensabile mettere in campo strumenti di programmazione e monitoraggio degli interventi sotto il profilo clinico, organizzativo ed economico-finanziario”, conclude Dirindin.