La dinamica del finanziamento per la sanità pubblica continua a essere oggetto di equivoci informativi che certamente non fanno bene al clima in cui operano quasi un milione di professionisti. Le slide “due anni di Governo Renzi in numeri”(http://www.governo.it/approfondimento/2-anni-di-governo/4121) contengono una pagina sulla sanità (slide 22) che riporta due numeri essenziali sui “soldi per la sanità”.
Il confronto è fra il dato di “oggi” (ovvero il 2016) e il dato di “ieri” (riferimento purtroppo incerto, ma che dovrebbe riguardare il 2014, primo anno del Governo Renzi e ultimo anno di finanziamento deciso da un altro Governo).
Il dato di “oggi” è correttamente indicato in 111 miliardi, cifra che corrisponde a quanto definito con la Legge di Stabilità per il 2016. Tale cifra è già stata oggetto di polemiche giornalistiche (e non solo) perché, come fermamente sostenuto dal Presidente Renzi, corrisponde effettivamente a 1,3 miliardi in più rispetto al 2015, ma corrisponde anche, come correttamente sostenuto da altri osservatori, a 2 miliardi in meno rispetto a quanto già previsto e confermato dallo stesso Governo Renzi solo pochi mesi prima della Legge di Stabilità (nella Nota di Aggiornamento del DEF 2015: 113 miliardi). Quindi, più soldi dello scorso anno ma meno di quanto si avrebbe voluto (ed evidentemente, non si è potuto) fare.
Più difficile comprendere il dato riportato nella slide per “ieri”: 106,4 miliardi. A quale anno si riferisce? A quale nozione di finanziamento? A quale “fonte Mef”?
Posto che il confronto non può che essere fatto fra grandezze comparabili (nello specifico, il finanziamento del Ssn cui concorre lo Stato) e con l’anno 2014 (anno di inizio del Governo Renzi), il dato da considerare è 109,9 miliardi (e non 106,4 mld), come anche il recente rapporto del Mef mostra. Per ritrovare una cifra prossima a 106,4 miliardi bisogna risalire al 2011.
Risulta pertanto poco comprensibile il dato sui “soldi per la sanità”, anche se riportato con un format comunicativo essenziale ed efficace.
Per la precisione inoltre, il dato del 2016 fa riferimento a un finanziamento, 111 miliardi, che per 800 milioni è vincolato a un opportuno (e a lungo atteso) allargamento dei Lea, ancora da approvare in via definitiva. Il che vuol dire che, a parità di Lea, i soldi sono 110,2 miliardi.
Le difficoltà che incontrano quotidianamente i molti operatori della sanità (pubblica e privata accreditata) di fronte alle misure che in questi anni hanno chiesto al Ssn rallentamenti mai visti negli ultimi venti anni (comprensibili alla luce dello stato della finanza pubblica e in alcuni casi anche giustificati), non meritano gli equivoci informativi che l’essenzialità di una slide ingenera. Lo stesso vale per i cittadini che – purtroppo – sempre più frequentemente sono costretti a rinviare le cure o a pagarle di tasca propria.