Settore va salvaguardato, può essere volano di sviluppo
‘Vorrei fosse chiaro che il settore sanitario, in particolare la sanità pubblica, in questi anni è stato soggetto a restrizioni che sono di gran lunga superiori a quelle a cui sono stati sottoposti gli altri comparti della PA. Il dato che viene riportato dal DEF per la PA ci dice che la spesa primaria nel 2014 è cresciuta rispetto all’anno precedente dell’1,2 %, mentre la spesa sanitaria è cresciuta dello 0,9 % e nell’anno precedente, la spesa primaria era cresciuta dell’1,9%, mentre la spesa sanitaria si era ridotta dello 0,3 %’. Lo afferma la senatrice Nerina Dirindin, capogruppo Pd in commissione Sanità, intervenendo in Aula nel dibattito sul Def.
‘Questo – sottolinea Dirindin – non vuol dire che non ci siano ancora ambiti di intervento per migliorare l’utilizzo delle risorse che abbiamo nel settore sanitario, ma ciò su cui si vede una scarsa attenzione è che i settori aggredibili attraverso la spending review, sono stati già aggrediti a livello macro; sono stati aggrediti soprattutto in molte delle Regioni che hanno i conti in ordine, quindi i risparmi che erano possibili sono stati in gran parte ottenuti e gli spazi per ulteriori interventi non ci sono. È quindi necessario un surplus di attenzione affinché non si rischi di duplicare interventi che sono già stati previsti in passato e sui quali il monitoraggio dell’attuazione non è stato sufficientemente adeguato, e soprattutto affinché non si rischi aumentare le differenze già esistenti’. ‘E’ poi necessario – aggiunge – porre molta attenzione sulla spesa per il personale, che nel 2014 si è ridotta per l’ennesima volta dello 0,7 per cento. Ciò vuol dire privare il sistema sanitario del fattore produttivo più importante, la competenza di tutti gli operatori. il sistema per la tutela della salute non è la ciliegina sulla torta che si può opzionalmente prendere in considerazione solo quando le risorse sono abbondanti anche perché non c’è un’alternativa migliore e poco costosa’.
Nel concludere, la senatrice Dirindin evidenzia che nel Pnr c’è un passaggio sul riordino degli enti vigilati dal ministero della sanità che va assolutamente chiarito la dove dice: ‘che gli enti regolatori, gli enti di vigilanza e di ricerca, devono essere riordinati al fine di renderli più competitivi’. Vorrei ricordare che gli enti regolatori di vigilanza devono essere terzi, devono cioè essere controllati finché svolgano le loro funzioni, ma non devono essere messi in competizione sul mercato, è importante ricordarlo’.