‘Caro presidente del Consiglio, anticipazioni e illazioni evocano un ingiustificato e ingiustificabile decreto governativo finalizzato a ripristinare aspetti della legge Fini-Giovanardi cancellati dalla Corte costituzionale: e ciò a partire dalla mancata distinzione tra le sostanze stupefacenti nel trattamento penale e sanzionatorio’. Lo afferma il presidente della Commissione Diritti Umani Luigi Manconi rivolgendosi a Matteo Renzi. ‘Davvero non ci posso credere – sottolinea Manconi – e sono fiducioso che queste preoccupazioni saranno smentite dalle imminenti decisioni del Consiglio dei ministri. Lo vuole, prima di tutto, il buon senso e la ragionevolezza, oltre che tutte le evidenze scientifiche e le strategie terapeutiche e sociali. Al contrario, ciò che è evidente e urgente è proprio la necessità di armonizzare il nuovo reato di “lieve entità” nel possesso di sostanze stupefacenti al complesso della normativa sulle droghe così come risultante dalla sentenza della Corte. Appare, infatti, del tutto immotivato , sotto qualsiasi profilo – sanzionatorio così come educativo – non distinguere anche nel caso della lieve entità il trattamento delle droghe leggere da quello delle droghe pesanti; e appare altrettanto immotivato – conclude l’esponente pd – così come appare del tutto irragionevole prevedere quasi gli stessi limiti di pena per la detenzione di enormi o di minimi quantitativi di droghe leggere’.

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