«In questo momento non è possibile escludere una riduzione della capienza se la curva dei contagi non si arresta. Ma serviranno altre soluzioni», ragiona Salvatore Margiotta, sottosegretario democrat ai Trasporti che aspetta il vertice di oggi: «Con il ministro della Salute Speranza che ha convocato d`urgenza il comitato tecnico scientifico per decidere le misure da inserire nel nuovo Dpcm».
Sottosegretario ci sono norme più stringenti sugli assembramenti ma, nel frattempo, sui bus e in generale sui mezzi pubblici si viaggia come sardine. È in previsione una riduzione ulteriore dei posti?
«Intanto quando si è decisa la soglia dell`80 per cento è stato in base dell`andamento del virus e delle valutazioni del Cts di quel momento. Ovviamente oggi non si può escludere una riduzione, dato l`aumento dei contagi, che si possa rivedere questa norma. Però allo stato non c`è alcuna decisione di questo tipo».
Quindi non ci sono alternative a breve?
«Ricordiamo sempre che non ci sono mezzi e personale illimitati nelle aziende di trasporto. E quindi, come ha detto il presidente dell`Eav De Gregorio, questa possibilità non c`è nonostante l`incremento degli ultimi anni. E se pure ci fossero mezzi a disposizione, mancherebbe il personale per muoverli. Un ragionamento che vale ovunque, in Italia. Senza contare come purtroppo ci sarà inevitabilmente un nuovo carico di passeggeri sui mezzi pubblici, nonostante le misure per incentivare l`acquisto di bici e vettori elettrici, perché con l`arrivo della stagione invernale si useranno molto di meno».
Cosa si può fare, allora?
«Per ora meglio sarebbe non diminuire l`indice riempimento per per non creare ulteriori disagi».
Abbiamo viste immagini inquietanti scattate sui mezzi pubblici. Un controsenso se si chiede di evitare assembramenti.
«La cosa più intelligente da mettere in pratica è lo scaglionamento degli orari di lavoro per uffici e scuole. Se ne era parlato ma poi non si è fatto nulla e lo dico anche in maniera autocritica. Senza considerare di aumentare lo smart working che non può risolvere tutto ma serve ad alleviare l`impatto dell`utenza sui mezzi di trasporto. E, ancora, rendere più frequente la sanificazione. Ma anche qui sorge un altro problema: più operazioni di sanificazione, più sei costretto a tenere i mezzi fermi e tenerne di meno in strada. Io insisterei molto, sperando che non partano misure più restrittive, a scaglionare gli orari di lavoro, di concerto con le regioni. Nelle prossime ore è previsto anche un incontro tra il premier Conte e le Regioni con il più alto indice di contagio, come la Campania, per verificare misure ulteriori».
Nel frattempo sui mezzi pubblici dovrebbero essere gli autisti a controllare: e oggettivamente non è facile.
«Si risolve con una maggiore attenzione dei cittadini stessi: e gli italiani hanno dimostrato di osservare le regole. Ma servono anche maggiori controlli perché, sono d`accordo, non puoi chiedere all`autista che deve guidare di fare il gendarme».
Meno passeggeri vuol dire però anche meno introiti.
«Ad ogni intervento restrittivo, il governo dovrà corrispondere, come fatto nei mesi, sussidi per le aziende».
Intanto negli aerei si viaggia come nulla fosse.
«All`inizio l`indice di riempimento era del 30, poi aumentato per due motivi: perché le misure di sicurezza negli aeroporti fanno si che si sia un filtraggio più forte e i vettori garantiscono sanificazione più frequente e più efficace. E, infine, gli aerei osservano direttive internazionali dettate dalla Ue valide per tutte le compagnie».


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