“La triste notizia della scomparsa dello psichiatra Agostino Pirella, protagonista insieme a al suo amico Basaglia della rivoluzione culturale e scientifica che portò alla chiusura dei manicomi, lascia un grande vuoto tra i tanti che hanno condiviso il suo grande impegno a favore delle persone affette da disagio mentale”. Lo afferma la senatrice del Pd Donella Mattesini della commissione Sanità.
“Un impegno lungo una vita – prosegue Mattesini – dagli anni di Gorizia a fianco di Franco Basaglia, alla battaglia di Marco Cavallo, il cavallo azzurro indifesa dei malati di mente di Trieste, al suo incarico come Direttore del manicomio di Arezzo negli anni 70/80, dove operò per la chiusura della struttura, prima della legge180, in favore di soluzioni alternative più valide per il reinserimento dei pazienti nella vita sociale. Con uno sguardo lucido, da scienziato, sostenuto sempre da un incomparabile sensibilità per l’altro fragile, si è sempre battuto per un’integrazione concreta del paziente mentale nell’ambito famigliare, di qui l’esperienza delle case famiglia, e più in generale per un sostegno effettivo nell’attività didattica, creativa e anche lavorativa di ognuno. Una delle sue ultime battaglie è stata quella per la chiusura degli Opg, in quell’occasione ho avuto modo di conoscerlo, per le audizioni e le iniziative in commissione sanità, e di cogliere la straordinaria portata delle sue idee e del suo impegno”.
“Oggi ci sentiamo tutti più soli ma la sua esperienza continuerà ad alimentare il nostro impegno per riconoscere al malato mentale, che per questo non cessa di essere una persona, la dignità e gli inalienabili diritti civili che la Costituzione riconosce ad ognuno di noi”, conclude Mattesini.


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