Tagli e ancora tagli. Se i tagli sono comprensibili nella riorganizzazione di una spesa fuori controllo, dopo anni e anni di propaganda in cui la sanità veneta viene descritta come efficiente, risparmiosa e tra le migliori di Europa, queste soppressioni di primariati sanno il sapore di una beffa.
I tagli sugli sprechi si, quelli sempre. I tagli di servizio no, non li accettiamo. Soprattutto quando si parla di reparti che offrono una speranza ed un sollievo a chi soffre e non sempre è nelle condizioni di affrontare cure in ospedali troppo lontani.
Il sindaco Poletto e i suoi colleghi dei Paesi che gravitano sul San Bassiano hanno tutta la mia comprensione e sostegno. Hanno ragione ad essere preoccupati e devono essere ascoltati. I primariati non sono un “fiore all’occhiello” degli ospedali. Sono un riferimento importante per medici, paramedici e pazienti.
Zaia non può continuare a gabbare i cittadini veneti. Dai primissimi posti di qualche anno fa la sanità Veneta sta velocemente arretrando su posti di seconda fila in termini di qualità dei servizi. Ora arretra anche in quantità.
Tagli e ancora tagli. Se i tagli sono comprensibili nella riorganizzazione di una spesa fuori controllo, dopo anni e anni di propaganda in cui la sanità veneta viene descritta come efficiente, risparmiosa e tra le migliori di Europa, queste soppressioni di primariati sanno il sapore di una beffa.
I tagli sugli sprechi si, quelli sempre. I tagli di servizio no, non li accettiamo. Soprattutto quando si parla di reparti che offrono una speranza ed un sollievo a chi soffre e non sempre è nelle condizioni di affrontare cure in ospedali troppo lontani.
Il sindaco Poletto e i suoi colleghi dei Paesi che gravitano sul San Bassiano hanno tutta la mia comprensione e sostegno. Hanno ragione ad essere preoccupati e devono essere ascoltati. I primariati non sono un “fiore all’occhiello” degli ospedali. Sono un riferimento importante per medici, paramedici e pazienti.
Zaia non può continuare a gabbare i cittadini veneti. Dai primissimi posti di qualche anno fa la sanità Veneta sta velocemente arretrando su posti di seconda fila in termini di qualità dei servizi. Ora arretra anche in quantità.


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