Nessuna voglia di mettere in discussione la linea di governo ma solo ribadire alcune esigenze», spiega Valeria Valente senatrice Pd che con 24 colleghi democrat di palazzo Madama ha firmato un documento al premier per chiedere una deroga agli spostamenti tra piccoli comuni nelle giornate di festa per permettere i ricongiungimenti familiari.

Senatrice c`è maretta nella maggioranza di governo? O almeno questo fa intuire la vostra lettera.

«Il Pd ha solo avvertito l`esigenza di ribadire, essendoci a nostro avviso margini di manovra, un supplemento di riflessione rispetto ai temi già posti ai tavoli di maggioranza da parte dei gruppi parlamentari del Pd».

Voi quale modifica chiedevate rispetto all`ultimo Dpcm varato?

«Crediamo che le ragioni di massima fermezza delle misure adottate potevano essere conciliate anche con una maggiore apertura rispetto ad alcuni temi. In particolare il ricongiungimento familiare e lo spostamento tra i piccoli comuni nelle giornate del 25 e del 26 dicembre e del primo gennaio. Richieste che si potevano tranquillamente sposare la linea del rigore delle misure da adottare». Misure meno restrittive quindi in un momento in cui si chiede il massimo rigore…

«Non siamo affatto per un cedimento delle misure, basta vedere anche il numero enorme di morti di ieri (due giorni fa, ndr) che inchioda tutti noi alla fermezza. Ma la linea del rigore, anche nei momenti molto critici come nel marzo scorso, non ha mai dimenticato di tener presente anche degli altri aspetti. Economici ma anche quelli della tenuta psicologica. Ci siamo mossi in questo senso».

Spieghiamolo: chiedevate una deroga solo per i piccoli comuni.

«Certo. Chiedevamo che il 25, il 26 e il primo dell`anno si
consentisse a persone che vivono in piccoli comuni di ricongiungersi per poche ore con familiari che abitano in altri comuni. Problema che non si pone per chi vive nelle città o nei comuni grandi dove, con più probabilità, sono presenti i familiari stretti con i quali, quindi, è possibile ritrovarsi per le festività natalizie. L`avevamo chiesto durante la riunione dei gruppi di maggioranza».

Ma la proposta non è stata presa in considerazione.

«È prevalsa la linea della fermezza anche se per noi la misura proposta era sostenibile. Anche il comitato tecnico scientifico aveva chiesto una modifica così come molte realtà locali. Chiedevamo di dare ascolto, in particolare, a quest`ultime che rappresentano aree diverse del Paese».

Invece è stata interpretata diversamente: il Pd che piccona il Premier.

«Dispiace che questa lettera sia stata interpretata diversamente. Non c`era alcuna polemica politica e non si voleva mettere in discussione la linea del governo: sarebbe stato assurdo da parte nostra. Tanto è vero che poi è passata con grande serenità la nostra la risoluzione. I gruppi del Pd al Senato e anche alla Camera, dove pure era stata chiesta questa modifica, hanno dato linea di grande responsabilità. Nessuna polemica tanto che la relazione del ministro Speranza è passata senza problemi».


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