‘Trasparenza, sicurezza, trasporti’: parla il vincitore delle primarie del centrosinistra
«IL mio metodo è la trasparenza, non scenderò a patti con nessuno». Ignazio Marino, vincitore delle primarie di domenica e candidato ufficiale del centro sinistra per il Campidoglio si presenta così alla città. In una conferenza stampa a Eataly spiega il suo piano per la capitale: «Alemanno ha detto che io sarei un marziano aRoma. Ebbene sì, lo confermo: rispetto alla sua politica di questi anni sono un marziano. Lo considero un complimento». Trasparenza, merito e sicurezza le sue p arole d`ordine. Intanto, sempre ieri, Alemanno dopo aver attaccato Marino dagli schermi de La7, si è infuriato per un servizio tv della trasmissione ‘L`aria che tira’, critico col suo operato: «Vi dovete vergognare di attaccare la nostra città. Dite solo falsità». 
O GGI Alemanno ha detto che io sarei un marziano a Roma. Ebbene sì, lo confermo: rispetto alla sua politica di questi anni sono un marziano. Lo considero un complimento». È già in campagna elettorale, il senatore Ignazio Marino. Anzi, meglio: ex senatore. «In mattinata ho sentito il dovere di telefonare al presidente Piero Grasso e al mio capogruppo, Luigi Zanda, per comunicare le mie dimissioni dal Senato della Repubblica» rivela con un filo d`emozione. Non vuole paracadute, il chirurgo pd scelto dal popolo delle primarie per la riconquista del Campidoglio: se va male tornerà alla sua amata camera operatoria «che mi manca tantissimo» confessa. Ma il gioco vale la candela: «Questa è una sfida che mi impegna fortemente l`anima e che sono onorato di affrontare», dice nella sua prima conferenza stampa da candidato sindaco del centrosinistra. Senza compromessi né accordi sottobanco.
Senatore Marino, nella sua corsa alle primarie lei è stato sostenuto – oltre che da una parte del Pd – da Sel e da Rivoluzione civile. Non crede, come dicono in tanti, che la sua candidatura sia troppo sbilanciata a sinistra?
«Potrei rispondere che da piccolo ho fatto il chierichetto per il cardinale Siri, che passava per essere tra i più conservatori della Chiesa; ho fatto lo scout; sono andato a scuola dai Fratelli Cristiani; mi sono laureato e specializzato all`università Cattolica e quando ho scritto di temi etici mi sono confrontato con il cardinal Martini. Io mi sento una persona libera che non crede che un programma di governo cittadino si debba sviluppare su ideologie ma sulle idee. Se voglio una città realmente a misura di bambino, più sicura, più giusta, significa essere di sinistra? Alcune categorie appartengono ormai al secolo scorso».
Eppure lei rappresenta soltanto una delle anime del Pd. Ora che farà? Scenderà a patti con le componenti che hanno sostenuto Sassoli e GentiIoni? Aprirà un tavolo di confronto?
«Non aprirò nessun tavolo di confronto con le componenti. Io non le frequento, non saprei dove andarle a cercare, non ho proprio gli indirizzi… Quando ci sono stati momenti in cui, anche nel mio partito, ci si è chiusi nel le stanze per decidere le nomine, io ho detto chiaramente che non le avreivo tate perché volevo un percorso trasparente. È questo il mio metodo: si chiedono i curricula, si esaminano e poi si scelgono i migliori».
Significa che chiuderà la porta in faccia ai suoi competitor interni?
«Ho già detto a tutti i miei avversari alle primarie di aiutarmi. Chiederò loro suggerimenti e consigli. Ciascuno ha delle capacità e una cultura specifica che possono essere utili. Perché le primarie non sono una lotta tra correnti ma una competizione per far emergere il progetto migliore».
Marchini però non la pensa così. Tant`è che si è sfilato.
«E io sarò contento di confrontarmi il prima possibile anche con lui. Oggi è solo un punto di inizio».
 C`è chi dice che le primarie per il sindaco avrebbero dovuto essere più partecipate, che aver portato ‘solo’ 100mila elettori ai gazebo è un risultato deludente.
«Ma come si fa a sostenere una cosa del genere? Eppure quando il M5S ha scelto il suo candidato sindaco con 533 votanti nessuno ha parlato di flop».
Presenterà la sua squadra prima delle elezioni?
«Non ci ho ancora pensato. Ciò che è certo che sarà composta per il 50% da donne».
Il programma dei primi cento giorni.
«Cambieremo tutto, iniziando dalla trasparenza in Campidoglio. E poi ovviamente ci occuperemo dei problemi strategici: lavoro, soprattutto giovanile; trasporti, rifiuti, casa, urbanistica. Il meto do sarà quello del merito e della competenza. Non è pensabile che nelle municipalizzate ci siano stipendi 100 volte più alti di quello di un semplice dipendente; con benefit, autoblu e casa pagata. In AceaAlemanno blocchi le nomine. E ancora: dopo 5 anni di giunta di destra ci siamo abituati che si può sparare per strada. Noivogliamo investire tutte le energie perché Roma torni a essere una città sicura, grazie anche al potenziamento dell`illuminazio ne e della videoserveglianza che ha reso Londra tra le città più sicure al mondo».