E’ stato l`uomo della Chiesa che più di tutti le ha indicato come parlare al mondo d`oggi. Vorrei documentare, seppure brevemente, qualcosa della sua testimonianza di credente: la scoperta del dolore, una confessione estrema sui nodi che la sofferenza crea nella vita. Ecco la sintesi di un colloquio, con l`ipotesi di un libro rimasto purtroppo un desiderio comune. Era appena tornato dall`Africa e aveva cominciato a rispondere alle prime domande: Quale dolore, fisico e interiore, individuale e sociale, ha conosciuto? «Il dolore più atroce è quello di chi si accorge di non valere niente per nessuno. Ho conosciuto un ragazzetto, avrà avuto 15 anni, che si era fatto amico di un coniglio e parlava con il suo coniglio, si sfogava con il suo coniglio. Un coniglio, invece della madre e del padre». Madre Teresa, che fece le sue esperienze, disse d`essere naufraga in un dolore indicibile, irreparabile… «A Bugiumbura ho visto tremila bambini ricoverati in un capannone di lamiere quasi roventi. Erano tutti distesi, giaciglio contro giaciglio, con gli occhi spenti, i corpi quasi privi della carne. Uno di loro, come mi vide, allungò le braccia e disse ‘mamma’. Voleva che fossi sua madre, voleva essere mio figlio». La fede deve resistere a molte cose… «Sì, persino alla tentazione di chiedere a Dio, con Dostoevskij ‘perché muoiono i bambini?’. Ho visto montagne d`immondizia da cui spuntavano anche piccole membra umane…» Il dolore è davvero salvifico? «A patto che tu partecipi al dolore sapendo che hai il dovere di lenirlo, non di gemere sulla sua pena…» Ciò vuol dire che il dolore va respinto, combattuto, rifiutato? «So che si nasce nella sofferenza, non per morire di dolore… Quando non ci sia altro presidio, il problema del dolore deve trovare la sua ultima mediazione tra scienza e coscienza: l`ho riscoperto quando proprio un bambino ha voluto sapere da me, non da un medico, perché non era ancora guarito…». E allora? «Allora ho risentito mia madre che mi diceva: preparati figliolo, perché Dio ha in mente per te molte prove!». E qui, spentosi lentamente nella piccola stanza dell`Opera Santa Teresa, a Ravenna, è finito con lui un cardinale fattosi prete fino in fondo.

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