Il Senato ha approvato un provvedimento rafforzato rispetto al testo iniziale del decreto legge.
Governo e Parlamento hanno lavorato per tenere insieme la continuità produttiva del più grande Polo siderurgico europeo, con una capacità produttiva di 8 milioni di tonnellate annue di acciaio, un terzo del fabbisogno nazionale, con la continuità occupazionale di un gruppo che tra diretti ed indotto occupa oltre 16000 addetti, e con il risanamento ambientale dello stabilimento e della città di Taranto.
Con questo decreto si centrano cinque grandi obiettivi:
1. La continuità produttiva e occupazionale dell’intero gruppo ILVA, a cominciare dallo stabilimento di Taranto e poi degli stabilimenti diffusi in tutto il paese. Oggi questo obiettivo, reso debole dalla crisi di liquidità e dal calo produttivo degli ultimi due anni, torna ad essere possibile grazie ad una consistente iniezione di risorse finanziarie all’azienda garantita dallo sblocco dei fondi Fintecna (156 milioni di euro), reso più rapido dalle modifiche apportate al decreto legge, e dalla disponibilità di linee di credito ordinarie per circa 260 milioni di euro concesse dalle banche grazie all’iniziativa dei nuovi commissari straordinari e alle sollecitazioni del Governo. Ciò consentirà di riavviare il processo industriale e lo stesso rapporto sia produttivo che finanziario, ora fortemente indebolito, tra ILVA e indotto.
2. Il risanamento ambientale dello stabilimento di Taranto. Obiettivo che oggi viene garantito con maggiori certezze dalla norma inserita nel Decreto con cui si esplicita in modo più stringente il procedimento per rendere disponibili in capo all’amministrazione straordinaria le risorse già sequestrate ai Riva da parte della Procura di Milano, pari a 1,2 miliardi di euro, a cui potrebbero aggiungersi altri 700 milioni di euro al momento anch’essi bloccati dalla stessa Procura. Il decreto è stato modificato così da rendere tale percorso più lineare e rapido, superando anche obiezioni di natura giudiziaria che pure si sono manifestate sul punto, mediante l’emissione di obbligazioni a garanzia dell’utilizzo di tali importanti risorse. Le quali sono espressamente vincolate per legge alla piena attuazione delle prescrizioni del piano ambientale e, ove vi fossero risorse residue, queste saranno destinate a interventi in materia di tutela della salute e della sicurezza e di attività di bonifiche. Il decreto, inoltre, conferma la data dell’agosto 2016 quale termine ultimo per l’attuazione dell’AIA.
3. Gli investimenti per l’ammodernamento e l’innovazione. A questo scopo viene introdotta nel decreto un ulteriore misura con la quale l’amministrazione straordinaria è autorizzata a stipulare finanziamenti per un ammontare complessivo fino a 400 milioni di euro, assistiti dalla garanzia dello Stato pari a 150 milioni. Con tali risorse si potranno avviare gli investimenti impiantistici e di ammodernamento tecnologico, a cominciare dal rifacimento degli altiforni,essenziali per una solida e duratura ripresa produttiva e per migliorare in modo decisivo l’efficienza delle linee produttive.

Questi primi tre obiettivi sono funzionali alla prospettiva futura di cessione o di fitto dell’ILVA a una Newco, che potrà vedere la luce grazie all’iniziativa promossa dal Governo già nello Sblocca Italia e rafforzata nel decreto ‘Investement compact’ all’esame della Camera con cui prende vita la Società per azioni per la patrimonializzazione e la ristrutturazione delle imprese italiane, che proprio per Ilva troverà con tutta probabilità la sua prima applicazione.
In tale prospettiva, è stata inserita una norma con cui il commissario straordinario richiederà al potenziale affittuario o acquirente la presentazione di un piano industriale e finanziario nel quale indicare investimenti, risorse finanziarie obiettivi strategici.

4. La tutela dell’indotto. Sono state introdotte quattro misure. La prima definisce prededucibili i crediti delle piccole e medie imprese che hanno svolto sotto il regime del commissario straordinario attività per la prestazione di beni e servizi nell’ambito del risanamento ambientale, della sicurezza, della continuità dell’attività degli impianti produttivi essenziali nonché per l’attuazione degli interventi in materia di tutela dell’ambiente e della salute previsti dal Piano ambientale. In secondo luogo, è stata inserita una norma con cui si rendono disponibili 35 milioni di euro del Fondo Centrale di Garanzia per la liquidità delle pmi con cui si potrà attivare una consistente massa di credito (circa 400 milioni di euro) per i fornitori dell’ILVA, garantita all’80% dal Fondo. Un ulteriore intervento prevede a favore delle pmi e delle imprese dell’autotrasporto la sospensione dei termini per i versamenti dei tributi erariali fino al 15 settembre 2015, nonché la sospensione delle procedure esecutive e cautelari relative a tali tributi. Ed, infine, vi è un ulteriore previsione con la quale per le PMI fornitrici ILVA si estende la moratoria in materia di mutui e finanziamenti fino al 2017.
5. La città di Taranto. L’attivazione del tavolo istituzionale con la presenza del Governo nazionale e delle istituzioni locali che presidierà l’attuazione del Contratto Istituzionale di sviluppo rappresenta un oggettivo salto di qualità nella progettazione, programmazione e gestione delle importanti risorse già stanziate per la città di Taranto, nonché di potenziamento e valorizzazione delle infrastrutture come il porto e l’Arsenale Militare. È stata poi inserita una clausola sociale volta a prevenire o ridurre gli eventuali effetti occupazionali negativi connessi con la riorganizzazione dei siti produttivi della città di Taranto, mediante la possibilità per il commissario straordinario di favorire l’impiego di lavoratori provenienti dai bacini di crisi delle aziende dei complessi industriali di Taranto. Infine, di enorme importanza è lo stanziamento di 5 milioni di euro per l’avvio del Polo oncologico pediatrico nella città di Taranto.