‘Condivido le preoccupazioni espresse anche dalla Vicepresidente della Commissione Industria, Ricerca ed Energia del Parlamento Ue, Patrizia Toia, sul ‘Made in’: deve esserci reciprocità nelle regole commerciali tra l’Europa e il resto del mondo. Lasciare che si possa importare qualsiasi merce, senza alcun obbligo di rintracciabilità delle origini, è un danno sia per il nostro sistema industriale che per la sicurezza e l’informazione dei consumatori, dunque anche per la libera scelta consapevole, oltre che per il contrasto alla contraffazione e alla pirateria’.
È quanto commenta la Vicepresidente del Senato Valeria Fedeli, in merito al dossier europeo aperto nel 2005 per la tutela del manifatturiero, e aggiunge:
‘Senza regole certe, come l’obbligo di marchio made in, sarà sempre più difficile sostenere il nostro grande patrimonio industriale e manifatturiero nei mercati europei e globali’.
La Senatrice, che è anche prima firmataria di un ddl per il marchio Italian Quality, conclude: ‘Specialmente per il manifatturiero, occorre che ora il Consiglio dei Ministri dell’Unione Europea, che si riunirà il 4 dicembre, agisca concretamente per fornire gli strumenti per una corretta competizione globale, dando un senso al lungo percorso che ha portato a Bruxelles il dossier ‘made in’, che ora deve arrivare alla sua positiva e rapida conclusione’.

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