“In questo decreto che contiene misure rilevanti sia a tutela del lavoro, sia per affrontare situazioni di complessa crisi aziendale, con le connesse e delicate ricadute su occupazione e produzione industriale, e norme che traducono in atti normativi quel green new deal che ci siamo dati come elemento qualificante del programma di governo (cito solo le modifiche apportate alla disciplina della “cessazione della qualifica di rifiuto” – l’end of waste – grazie alle quali sarà possibile riprendere numerose attività di riciclo di rifiuti di origine urbana e industriale), cogliamo un cambio di passo di questo governo rispetto al precedente. Si tratta infatti di un provvedimento che nasce con il governo gialloverde che ora raccoglie una nuova impostazione politica ed economica che si vede con molta evidenza nelle norme che riguradano l’Ilva.
Più di qualcuno ha pensato di poter chiedere a Taranto di fare il “gioco della torre” tra il diritto alla salute e quello al lavoro.
E c’è stato anche chi ha pensato (e promesso) che la soluzione più semplice fosse annullare, azzerare, annientare una realtà occupazionale, che con l’indotto arriva a 25.000 lavoratori, piuttosto che riformare.
Oggi, invece, ci troviamo in una condizione di poter incidere sul tema, con una presa d’impegno da parte del governo all’insegna dei principi costituzionali non riducibili: diritto al lavoro e diritto alla salute – ma anche all’ambiente, come ci ricordano milioni di ragazzi che hanno manifestato, e tra questi anche i ragazzi di Taranto, che hanno chiesto a gran voce un sincero cambio di rotta nella lotta all’inquinamento.
Per questo motivo, il nostro senso di responsabilità ci porta a non rinnegare il lavoro svolto sin qui ma, anzi, a rilanciarlo in una logica di rinnovata relazione con il nuovo assetto dirigenziale più costruttiva, più incisiva.
In questo senso, le parole usate del ministro Patuanelli ci confortano perchè confermano la volontà del governo di andare avanti senza tentennamenti. E noi, proprio per rafforzare questo approccio, abbiamo voluto con forza accompagnare questo provvedimento con
un odg attraverso il quale rilanciamo, da una parte, l’impegno verso una progressiva decarbonizzazione degli impianti, nel quadro generale comunitario di ristrutturazione dei processi industriali; dall’altra, garanzie per la permanenza dell’attività produttiva del complesso
siderurgico, perché il diritto al lavoro e quello alla salute, un paese civile, una repubblica democratica, non li baratta mai. E sugli impegni del governo vigileremo”. Così il senatore Dario Stefàno, vice presidente dei senatori del Pd nella sua dichiarazione di voto sul Dl Imprese.


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