Se trasferisce in Olanda e Inghilterra solo la holding, il danno fiscale è minimo. Ma se sposta società con marchi e brevetti avrà guai con l’Agenzia delle Entrate’
La Fiat se ne può andare, ma se toglie milioni di euro di gettito
al fisco italiano, governo e Parlamento possono chiedere indietro il dovuto con
una ‘exit tax’. Il presidente della commissione Industria del
Senato Massimo Mucchetti, Pd, è battagliero: è quasi riuscito a
far approvare una norma che avrebbe bloccato la scalata spagnola
a Telecom (ma il governo l`ha boicottato) e ora è pronto a
occuparsi di Fiat Chrysler (Fca).
Mucchetti, è sorpreso dalla fuga
di Fiat Chrysler dall`Italia?

Il copione era scritto fin dalla
separazione tra Fiat Industrial e Fiat Spa ed è diventato leggibile
quando Fiat Industrial ha assorbito Cnh, portando la sede legale
in Olanda, dove si possono avere azioni a voto multiplo in
capo agli azionisti stabili. Come funziona questo regime
olandese?

Con il 10 per cento, per dire,
puoi avere un peso del 40 o del 50 per cento avendo dividendi
per il 10. In Italia le azioni a voto multiplo sono proibite, ma nella
maggior parte dei Paesi occidentali sono lecite. Al mercato
offri un progetto a lungo termine. Se poi ne preferisce uno a
breve, legato alla contendibilità, le quotazioni lo rifletteranno.

E cosa cambierà con lo spostamento della sede legale in Olanda?

Le statistiche sugli investimenti esteri: tutto quanto è Fiat ieri era
nazionale, da domani sarà internazionale. Ma come per le
mucche di Mussolini in parata, sempre quelle restano le fabbriche.
Che oggi sono in larga parte ferme per mancanza di modelli
esportabili ad alto valore aggiunto. Ti credo che la produttività
è bassa! Ora Stampa, Corriere e Gazzetta dello Sport
avranno un azionista esterovestito. Tranne il caso del Mundo,
testata spagnola di Rcs, non mi vengono in mente grandi quotidiani
posseduti da società estere.

Perché la sede fiscale a Londra?

La City garantisce facilitazioni a società e manager. La Gran Bretagna
ha un debito pubblico ufficialmente basso e agevola le
transazioni finanziarie. Del resto, le multinazionali già raccolgono
il denaro a Londra.
Cosa ci perde l`Italia?

Dipende. Se si trasferisce a Londra una pura holding che vive di
dividendi delle partecipazioni, il calo del gettito fiscale sarebbe
minimo. In Italia i dividendi da partecipazioni italiane sono
tassati all`1,37 per cento. E buona parte delle controllate italiane
della Fiat non guadagnano. Se invece emigra la proprietà di
attività materiali e immateriali generatrici di cassa o se vengono
trasferite società che possiedono marchi e brevetti così da
imporre royalties, e cioè costi fiscalmente deducibili, l`Agenzia
delle entrate potrebbe avere da ridire. In ogni caso, questa migrazione
potrebbe – dico potrebbe, non dovrebbe – far scattare
l`exit tax, la tassa che riguarda il trasferimento di base imponibile
all`estero. E allora dovremmo pure magari ripensarne l`aliquota.

Al governo si rimprovera di essere stato assente.

Hanno perso tempo tanti governi. Per fare politica industriale
bisogna mettere sul tavolo denari e risorse professionali.
Il governo Usa si è assunto i costi di ristrutturazione di GM e
Chrysler, 12 miliardi di dollari. Ma ha salvato Detroit. Lo Stato
francese ha la Renault e adesso entra in Peugeot per favorirne
l`internazionalizzazione in Cina, dopo che è venuto meno
l`accordo privato Peugeot-GM. Licenzia, ma non sparisce dalla
Francia. In Germania il lander della Bassa Sassonia è da sempre
un azionista con diritto di veto in Volkswagen.

L`Italia ha già speso miliardi in incentivi.

Ha protetto la Fiat fino alla fine degli anni Novanta, poi un`ultima
fiammata di rottamazioni. Quindi il nulla. Marchionne ha
continuato la caccia di incentivi pubblici, ne ha trovati ovunque
tranne che in Italia, e sempre legati a precisi impegni produttivi
nel Paese che li eroga. I nostri governi, non sapendo che fare,
si sono finti liberisti. Qualcosa si può imparare da General Motors
che ha aperto un grande centro di ricerca con il Politecnico
di Torino. E magari favorire l`avvento di un altro costruttore in Italia.

Marchionne si è dato un orizzonte di tre anni per rilanciare il
gruppo post-fusione.

Rilanciare in così poco tempo
marchi che da anni languono come Fiat, Alfa Romeo e Lancia?
Auguri. La finanza è fatta di colpi di scena, l`industria richiede
costanza. L`Audi ha impiegato 15 anni a diventare l`Audi.

Da tempo lei sostiene la necessità di un aumento di capitale
per Fiat. Marchionne ora prospetta un prestito convertendo,
è sufficiente?

Il convertendo è la forma timida
e avara di un aumento di capitale che continua a essere necessario
in un gruppo che paga un`enormità di interessi passivi
su un debito junk.

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