Le ”controindicazioni” citate dal sottosegretario ai Rapporti con il Parlamento Sabrina De Camillis in merito alle modifiche alla legge sull’Opa alle quali il governo è stato impegnato dalla mozione approvata oggi dal Senato, su cui comunque l’esecutivo ha dato parere favorevole, sono ”facili da risolvere”. Lo ha sottolineato il primo firmatario della mozione, Massimo Mucchetti, secondo il quale ”per essere incisivi sugli accadimenti di questi giorni non si può rinviare troppo a lungo l’adozione dei provvedimenti”.
Commentando punto per punto i rilievi posti da De Camillis, Mucchetti ha fatto per esempio notare che la normativa europea ”è un ombrello all’interno del quale ogni Paese è libero di trovare le soluzioni che si adeguano meglio alla propria specifica realtà” e quindi il fatto che molti Paesi abbiano optato per una soglia fissa (così come ha fatto finora l’Italia) non è di per sé vincolante. Un altro ostacolo facile da superare è quello del rischio di una valanga di ricorsi sul controllo di fatto: secondo Mucchetti, è sufficiente prevedere ”un criterio semplice”, come quello di affidare alla Consob la verifica di quale sia il soggetto che determina la maggioranza dei componenti del cda nelle ultime due assemblee, esercitando quindi un controllo di fatto. Inoltre, secondo Mucchetti, il primo obiettivo deve essere ”la tutela del risparmio e non quella del mercato del controllo societario”.
”Il governo – ha concluso il senatore – ha preso un impegno ed è composto di uomini d’onore che danno corso agli impegni presi davanti al Parlamento”.

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