‘Ancora una volta nel nostro Paese la burocrazia ostacola lo sviluppo e la capacità di innovazione che la politica mette in campo. La norma del governo sul credito di imposta del 30 per cento per gli investimenti destinati a riqualificare e rendere più accessibili le strutture ricettive è ancora al palo, perché manca il relativo decreto attuativo. Si tratta di una misura attesa per la ripresa economica e il rilancio dell’occupazione, sulla quale le imprese turistiche avevano fatto affidamento già dal settembre scorso e che era stata finanziata con 20 milioni di euro per il 2015. E’ per questo che ho sollevato la questione nell’Aula del Senato e che ho presentato un’interrogazione sottoscritta da molti colleghi’. Lo dice la senatrice del Pd Laura Puppato, che ha presentato un’interrogazione firmata dai senatori Felice Casson, Roberto Ruta, Nicoletta Favero, Maria Teresa Bertuzzi, Gianpiero Dalla Zuanna, Josefa Idem, Francesco Scalia, Rosa Maria Di Giorgi, Vincenzo Cuomo, Stefania Pezzopane, Donatella Albano (Pd), Franco Conte (Area Popolare), Marino Germano Mastrangeli, Adele Gambaro, Ivana Simeoni (Misto), Franco Panizza, Hans Berger (Aut), Antonio Stefano Caridi, Giuseppe Compagnone, (Gal), Bernabò Bocca (Fi).
‘Il 29 luglio 2014 – spiega Laura Puppato – il Parlamento ha convertito in legge il decreto del governo sull’art bonus, che prevedeva misure importanti per i beni culturali e le strutture turistiche del nostro Paese, tra le quali il 30 per cento di credito di imposta per gli investimenti destinati a modernizzare, digitalizzare e rendere più accessibili alberghi e strutture ricettive. Eppure il decreto attuativo riguardante proprio quest’ultima norma non è stato ancora varato perché sul testo, messo a punto dal ministero dei Beni culturali, è necessario il concerto dei ministeri dell’Economia e delle Finanze, dei Trasporti e dello Sviluppo economico. Al termine dell’iter ministeriale, sono inoltre previste la convocazione della Conferenza Stato-Regioni e l’autorizzazione della Corte dei conti e, solo dopo, la pubblicazione in Gazzetta. Eppure le aziende e gli enti locali aspettano, spesso con progetti già approvati e imprese edili e dell’innovazione già pronte a partire. E siccome non c’è la certezza di chiudere l’iter nemmeno nel 2015, tutto resta al palo. Credo – conclude Puppato – che sia necessario intervenire e sbloccare questo provvedimento, prevedendo che nel 2016 si possano utilizzare le risorse previste per quest’anno, per un totale di 70 milioni’.

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