‘La risposta del governo alla mia interrogazione sul futuro del Polo Chimico di Terni desta preoccupazione, perché non traspare alcuna consapevolezza dello spessore della vicenda. Ho chiesto conto delle intenzioni di vendita di Basell e dell’accordo di programma per la reindustrializzazione: le spiegazioni della sottosegretaria Vicari non fanno luce su nessuno dei quesiti’. Così il senatore democratico umbro Gianluca Rossi, a commento della risposta resa oggi dal Governo alla sua interrogazione sul Polo Chimico di Terni in commissione industria al Senato.
Rossi prosegue specificando che ‘le dichiarazioni del governo certificano che si è ritagliato un ruolo di mero ‘notaio’ della trattativa in corso, ormai stagnante da tre anni, col rischio di arenarsi definitivamente. La Sottosegretaria ha incentrato la sua risposta sulla bonifica dell’area, questione rilevante ma non dirimente, e sul cluster della chimica verde approvato dal MIUR. C’è il rischio di sfiorare il paradosso: se si prosegue di questo passo, potremmo avere il cluster, ma non più la chimica. E’ ormai abbastanza chiaro – conclude Rossi – che Terni rischia di diventare città simbolo della miopia della politica industriale italiana.
I fatti di ieri mostrano che è l’intero Paese ad essere attraversato da tensioni sociali: spero si colga l’occasione di trovare nuove energie, che devono essere catalizzate dal governo nazionale, per rilanciare e mettere in sicurezza una realtà industriale ancora tenace e in grado di ritornare ad essere un traino per economia nazionale’.

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