“L’Eni chiarisca qual è il piano industriale per lo stabilimento di Porto Marghera e per i siti collegati di Ferrara, Mantova e Ravenna, dopo l’annuncio della chiusura dell’impianto di cracking cui sono seguite poco chiare rassicurazioni sul mantenimento dei livelli occupazionali attraverso attività alternative. E’ quanto chiedono i senatori del Pd Andrea Ferrazzi, Paola Boldrini e Stefano Collina al ministro dello Sviluppo economico Giancarlo Giorgetti, al quale hanno rivolto un’interrogazione sottoscritta da altri 12 colleghi dem. I senatori del Pd sottolineano: “La transizione green ha bisogno di investimenti e deve essere un tutt’uno con la sostenibilità sociale oltre che economica. Chiediamo dunque ad Eni chiarezza, trasparenza e coinvolgimento di tutti gli stakeholder”.

“Abbiamo appreso da notizie di stampa – spiegano i senatori dem- della chiusura entro aprile del 2022 dell’impianto di cracking dello stabilimento pertrolchimico di Marghera, che avrebbe pesanti ricadute occupazionali anche sugli stabilimenti di Ferrara, Mantova e Ravenna. Nonostante l’annuncio di Eni di voler tutelare l’occupazione spostando i lavoratori su attività più innovative, per i sindacati è un piano troppo vago e insufficiente a collocare i dipendenti diretti e indiretti. Per questo chiediamo al ministro cosa intenda fare per scongiurare, per quanto di sua competenza, l’eventuale chiusura degli impianti e quale sia il piano industriale di Eni, comprese le relative ricadute occupazionali e ambientali, per il sito di Porto Marghera, la cui strategicità deve essere mantenuta e non solo annunciata a parole e come intenda Eni relazionarsi con gli stakeholder, discutendo con trasparenza le sue politiche industriali”.


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