‘Nei prossimi anni dovrarmo essere individuate scelte che permettano di accantonare un monte risorse adeguato per poter assicurare trattamenti previdenziali dignitosi ed equi ai pensionati di domani. In tal quadro, penso non sia affatto scandaloso intervenire sui diritti acquisiti nel campo previdenziale se alcune prestazioni particolarmente consistenti sono figlie di norme di favore o di contribuzioni del tutto sproporzionate. Le nuove generazioni, insomma, non possono farsi carico di mantenere i privilegi di quelle precedenti’. Nel dibattito sull`equità dei trattamenti e della solidarietà intergenerazionale che percorre la previdenza sia pubblica che privata, dal senatore Salvatore Tomaselli del Pd, arriva un`apertura sulla possibilità di intervenire anche dal punto di vista normativo.
Come intervenire?
Bisogna trovare un equilibrio tra coloro che prendono la pensione da anni basata sul sistema retributivo e chi, con il sistema contributivo, versa molti più contributi e avrà pensioni molto più basse. È necessario trovare una soluzione basata sui principi di equità e solidarietà tra le generazioni anche al fine di preservare l`equilibrio finanziario delle casse. Da questo punto di vista, se sarà necessario, condivido l`opportunità di un intervento legislativo.
Periodicamente ritorna il problema dell`autonomia. Le Casse da tempo chiedono un chiarimento alla politica che però non arriva, anzi è stato chiesto di compartecipare alla spending review. Quale è la sua posizione?
Non vi è dubbio che l`aggravio dell`imposizione fiscale maturato negli ultimi anni rischia, da un lato, di mettere in discussione lo sforzo autonomamente compiuto dalle Casse di riportare stabilità strutturale nel requilibrio finanziario e patrimoniale delle loro gestionie, dall`altro, di ridurre le risorse da destinare ad adeguate prestazioni future. Ciò si aggiunge a un regime fiscale che prevede che i contributi versati dai professionisti siano soggetti a una doppia tassazione: sui rendimenti e sul vitalizio. Per tali ragioni, credo che, pur nella necessità di proseguire con rigore verso la strada del risanamento finanziario e della riduzione del debito del Paese, Governo e Parlamento dovranno utilizzare i margini di manovra di finanza pubblica, che finalmente sembrano riaprirsi, per ridurre la pressione fiscale e la tassazione del lavoro guardando nell`insieme a imprese, lavoratori e agli stessi professionisti.
L`ultima legge di stabilità ha innalzato il prelievo fiscale sulle Casse di previdenza. La decisione non è contraddittoria con l`accento che viene posto sulla necessità di costruirsi un adeguato futuro previdenziale?
È da guardare con favore il meccanismo introdotto che incentiva le Casse di previdenza e i fondi pensione a investire sullo sviluppo del Paese. L`aumento del prelievo fiscale – richiesto in un quadro di generale appello allo sforzo di risanamento finanziario del Paese – viene annullato nel momento in cui investano in alcuni settori per rilanciare l`attività economica. Sono convinto che in questa direzione bisogna procedere con determinazione e coraggio. Si pensi alla possibilità di estendere il credito d`imposta per consentire di partecipare al finanziamento delle Pmi sviluppando in Italia fondi di debito o credit fund.

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