Un’interrogazione parlamentare presentata dal Pd in Senato solleva dubbi sulla gestione del liceo scientifico “Augusto Righi” di Roma dopo le recenti manifestazioni studentesche e i contrasti all’interno del consiglio di istituto. L’iniziativa nasce dopo la manifestazione spontanea organizzata da studenti e studentesse dell’istituto il 3 aprile in reazione ai femminicidi di Sara Campanella e Ilaria Sula. Secondo quanto riportato nell’atto, la mobilitazione – non autorizzata dalla dirigenza scolastica – si e’ svolta attraverso minuti di rumore e un corteo all’interno della scuola. In risposta all’iniziativa, la dirigente scolastica ha chiesto l’intervento delle forze dell’ordine. Alcuni studenti, tutti maggiorenni, sarebbero stati convocati nel suo ufficio alla presenza di agenti della Digos. In una lettera aperta indirizzata alla comunita’ scolastica, la dirigente ha espresso preoccupazione per presunti atteggiamenti intimidatori da parte dei promotori della manifestazione, e ha invitato le famiglie a valutare la possibilita’ di un “risarcimento del danno”, ipotizzando l’impiego degli studenti in lavori “socialmente utili”, come il rimbianchimento di alcune pareti scolastiche. L’interrogazione parlamentare evidenzia che questi episodi rappresenterebbero l’ultima manifestazione di una situazione di tensione piu’ ampia all’interno dell’istituto. Viene ricordato, tra gli altri, il contrasto avvenuto durante le riunioni del consiglio di istituto del 24 febbraio e dell’11 marzo, in relazione alla decisione di anticipare a luglio gli esami per il recupero dei debiti formativi. Secondo i senatori firmatari, i docenti avrebbero segnalato l’impossibilita’ di votare su proposte alternative, tra cui quella di posticipare gli esami a settembre. Nella seduta del 24 febbraio, 97 membri su 108 del consiglio di istituto non avrebbero partecipato al voto in segno di protesta. La presidente del consiglio di istituto avrebbe poi inoltrato una segnalazione all’Ufficio scolastico regionale del Lazio, che – secondo quanto riferito nell’interrogazione – non avrebbe ancora fornito una risposta formale. I firmatari del documento chiedono al Ministro dell’Istruzione una valutazione sui fatti descritti e sollecitano un eventuale intervento dell’Ufficio scolastico regionale, al fine di garantire che la vita scolastica si svolga nel rispetto dei principi costituzionali, con particolare attenzione alla liberta’ di espressione, alla partecipazione democratica e al clima educativo all’interno dell’istituto. L’interrogazione e’ ora in attesa di risposta da parte del ministro Valditara.