“Oggi sono trascorsi 70 da quando l’Assemblea generale Onu approvò la Dichiarazione universale dei diritti umani. Il documento -pur non vincolante- è diventato fonte del diritto internazionale a tutela dei diritti umani. E oggi più che mai è urgente rilanciare nel mondo e nel nostro Paese il riconoscimento della dignità di tutti i membri della famiglia umana, quale fondamento della libertà, della giustizia e della pace, assicurando ai cittadini maggiori garanzie in ambito economico, culturale, sanitario e sociale. Purtroppo, nel panorama attuale ci sono molte ombre e per troppi i diritti umani restano solo parole. In particolare, assistiamo alla “disumanizzazione” dell’altro, attraverso la negazione delle prerogative riconosciute nella Dichiarazione ad alcune categorie di persone, le più vulnerabili. I diritti umani non sono un merito o una prerogativa di nascita e non possono essere riconosciuti in modo arbitrario. Di fronte a scelte e atteggiamenti che contraddicono in modo palese i principi della Dichiarazione, serve maggiore impegno da parte di chi non deroga all’imperativo della tutela dei diritti umani di chiunque. Facciamo sentire la nostra voce”. Lo dichiara la componente della commissione diritti umani senatrice Vanna Iori


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