“È giusto dare continuità
lavorativa ai lavoratori dell’ufficio per il processo. A fine
luglio, noi abbiamo presentato un emendamento al decreto sulle
misure penitenziarie a fine luglio, ricavando anche le coperture
per poter dare continuità a questi lavoratori, per poterli
stabilizzare, per poter dare loro una prospettiva degna. Il
Governo ha detto no, ci è stato bocciato, noi continueremo a
insistere perché non si può pensare che dei lavoratori possono
essere utilizzati a tempo quando, invece, c’è tantissimo
bisogno”.
Lo ha detto il senatore del Pd Nicola Irto, segretario del Pd
calabrese, parlando con i giornalisti a margine del convegno
organizzato a Reggio Calabria dalla Fp-Cgil sul tema “Giustizia
precaria. Quale futuro per l’ufficio del processo”.
“Gli organici sono a terra e la giustizia – ha aggiunto Irto
– chiede soprattutto personale amministrativo per essere
sostenuta, per poter andare avanti e per poter dare risposte
immediate ai cittadini”.
Il parlamentare ha sottolineato più volte l’importanza
dell’ufficio del processo in Calabria dove “c’è una carenza di
personale enorme in questo territorio dove c’è un importante
lavoro della magistratura dei tribunali soprattutto sul fronte
della lotta alla ‘ndrangheta. Serve che lo Stato dia una
risposta immediata in termini di assunzioni di nuovi lavoratori
che possono aiutare tutto il comparto della giustizia. Se questo
non avviene è chiaro che il sistema va in tilt e si blocca”.
“Per questo il Governo – ha sostenuto ancora Irto – oltre fare
proclami e girarsi dall’altra parte rispetto ai bisogni reali
del Paese è attento a spacchettare, a barattarsi, ad appaltarsi
un pezzetto di Costituzione per ogni forza politica di
centrodestra. La Costituzione la stanno facendo esplodere con il
premierato, l’autonomia differenziata e la riforma delle
carriere che riguarda la magistratura. A loro non interessa dare
una risposta alle speranze e ai bisogni dei cittadini, alle
nuove povertà. Pensano piuttosto a un fatto di Governo
spacchettando, appaltandosi e barattandosi la cosa più preziosa
che il nostro Paese ha da sempre, che è la Costituzione
italiana. La vogliono distruggere”.