“Il decreto che la maggioranza in Senato sta per convertire prevede che le regioni Piemonte, Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna provvedano entro 6 mesi ad attuare i piani di qualità dell’aria, modificando anche i provvedimenti attuativi. E’ una corsa dell’ultimo minuto di un Esecutivo che si muove ancora una volta in zona Cesarini, svilendo il ruolo e la dignità parlamentari, al solo scopo di evitare le sanzioni connesse a tre gravi procedure di infrazione dell’Ue per la cattiva applicazione della direttiva europea sulla qualità dell’aria e ad altrettante sentenze della Corte di giustizia europea”. Lo ha detto in Aula il senatore Nicola Irto, segretario d’Aula del gruppo Dem. “Si tratta – ha proseguito Irto – del superamento sistematico dei valori limite di Pm10, particolato e biossido di azoto nella Pianura padana. Ci saremmo aspettati un incremento di risorse e una più convinta conformità dell’Italia agli impegni internazionali di riduzione delle emissioni di inquinanti. Il governo decide invece che le Regioni possano, nelle more dell’attuazione dei piani di qualità dell’aria, disporre il blocco per i veicoli diesel euro 5 soltanto a partire dal 1 ottobre 2024. In questo modo l’Esecutivo rinuncia a perseguire la sostenibilità ambientale e ad aiutare le imprese a sostituire le flotte con veicoli elettrici. Non ci stupisce: questo governo è sospettoso sulla transizione verde, vuole apparire disallineato rispetto alle decisioni europee in una sorta di populismo compiaciuto degli esponenti di maggioranza. Sarebbe stato troppo ragionare sulla green logistics, anche se il settore incide per il 16 per cento sull’inquinamento dell’aria nelle aree urbane. Conferma quindi un approccio superficiale, ambiguo e perfino ostile ai temi ambientali e della transizione verde”.


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