“L’autonomia differenziata
produrrebbe l’impoverimento e la desertificazione umana del
Mezzogiorno, come sa benissimo la presidente del Consiglio,
Giorgia Meloni, che pero’ nega l’evidenza per ammansire la
Lega”. L’ha detto il senatore Nicola Irto, segretario del
Partito democratico della Calabria, nel suo intervento a un
confronto pubblico sull’autonomia differenziata svoltosi al
Teatro Rendano di Cosenza, moderato dal giornalista Arcangelo
Badolati e con la partecipazione, oltre al senatore Irto, del
sindaco cittadino Franz Caruso, dell’arcivescovo della diocesi
locale, monsignor Giovanni Checchinato, del presidente della
Svimez, Adriano Giannola, e del presidente dell’Anci nazionale,
Antonio De Caro. “E’ falso – ha precisato Irto – che l’autonomia
differenziata aiuti a distinguere i buoni amministratori da
quelli cattivi. Il presidente Roberto Occhiuto sa perfettamente
che i livelli dei servizi regionali dipendono anche da una
burocrazia capace e che, dunque, serve una nuova dirigenza
pubblica del tutto a prescindere dall’autonomia differenziata. A
tale riguardo, ricordo, per esempio, che non c’e’ ancora alcuna
chiarezza sui debiti e sui bilanci degli ospedali e delle Asp
del Servizio sanitario calabrese, cui mancano i nuovi Atti
aziendali e da cui i medici scappano via, come avvenuto di
recente nella Pediatria dell’ospedale di Crotone”. “Allora – ha
sottolineato Irto – il dovere della politica, di la’ da bandiere
e appartenenze, e’ mettere il Sud in condizioni di parita’ con
il resto del Paese, perche’, come hanno ammonito i vescovi
calabresi, sono enormi le diseguaglianze fra cittadini
meridionali e settentrionali riguardo ai diritti. E’ immorale –
ha concluso il senatore dem – spaccare l’Italia con l’autonomia
differenziata, sospinta da un partito fondato sulla secessione
che, con il silenzio e la complicita’ dei propri alleati di
centrodestra, sta raggiungendo l’obiettivo originario”.


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