“Oggi ci ritroviamo a dibattere di un provvedimento nato tardi e male, che non pone alcun rimedio agli errori già fatti dal Governo. Il Piano che doveva permettere all’Italia di recuperare terreno dopo il Covid, riqualificare l’assistenza sanitaria, strutturare la transizione ecologica, energetica e digitale invece è caratterizzato da ritardi, mancanza di trasparenza e criticità di vario grado. Vi sono poi gravi divari nella partecipazione ai bandi del Pnrr, con gli enti locali più piccoli in grosse difficoltà e le regioni del Sud in forte affanno. In questo disastro il ministro Fitto si è distinto per allungare i tempi e creare confusione. Secondo l’aggiornamento di fine 2023, risultavano erogati solo circa 45 miliardi di euro, di conseguenza nei prossimi tre anni andrebbero spesi oltre 151 miliardi, il triplo di quanto fatto finora. La maglia nera dei ritardi va, secondo il monitoraggio di Openpolis, al ministero delle Infrastrutture del ministro Salvini. Inoltre, secondo la Corte dei conti, il previsto taglio di 1,2 miliardi per gli interventi sanitari colpisce l’equità nella distribuzione delle risorse tra le diverse Regioni e l’operatività del Servizio sanitario stesso. Viene penalizzato il Sud, nel silenzio complice dei Governatori di centrodestra, quello della Calabria in primis. Ai ritardi e alle gravi incongruenze si aggiunge un ulteriore vizio di questo Governo, la mancanza di trasparenza sui conti. Il Parlamento, infatti, non è in grado di conoscere la situazione dettagliata del PNRR, mentre diversi osservatori, Università, enti privati, hanno smesso di monitorare per mancanza di dati aggiornati. Siamo quindi in presenza di un quadro preoccupante, a carenze decisive che determinano la nostra forte contrarietà alla conversione del decreto Pnrr”. Così il senatore Nicola Irto, capogruppo Pd in commissione Ambiente, è intervenuto nell’aula di Palazzo madama in sede di conversione del decreto legge “Ulteriori disposizioni urgenti per l’attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza”.


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