‘Dai nuovi dati Istat sulla violenza contro le donne emergono elementi utili, come una maggiore consapevolezza e una migliore capacità, delle donne, di prevenire e combattere il fenomeno, questo è il risultato importante del lungo percorso di cambiamento culturale intrapreso nel nostro Paese negli ultimi anni e del lavoro svolto dalle associazioni sul territorio, ma rimangono aspetti profondamente negativi, basta osservare l’aumentata percentuale dei figli che hanno assistito ad episodi di violenza sulla propria madre, dal 60,3% del 2006 al 65,2%’.
Lo dichiara la Vicepresidente del Senato Valeria Fedeli commentando il rapporto Istat ‘La violenza contro le donne dentro e fuori la famiglia’, presentato oggi, e aggiunge:
‘La violenza assistita è proprio quell’asse di trasmissione dei modelli comportamentali violenti tra generazioni su cui è doveroso riuscire a intervenire; non a caso, anche le donne che hanno assistito alla violenza sulle proprie madri tendono a giustificare o comunque a subire passivamente quella nei propri confronti’.
‘È significativo che le donne parlino più spesso delle violenze subite con qualcuno (dal 67,8% al 75,9%) e cerchino aiuto presso i servizi specializzati, i centri antiviolenza, gli sportelli, e l’insieme dei dati forniti oggi è fondamentale per riuscire a rileggere anche il piano antiviolenza’.
Lo dichiara la Vicepresidente del Senato Valeria Fedeli commentando il rapporto Istat ‘La violenza contro le donne dentro e fuori la famiglia’, presentato oggi, e aggiunge:
‘La violenza assistita è proprio quell’asse di trasmissione dei modelli comportamentali violenti tra generazioni su cui è doveroso riuscire a intervenire; non a caso, anche le donne che hanno assistito alla violenza sulle proprie madri tendono a giustificare o comunque a subire passivamente quella nei propri confronti’.
‘È significativo che le donne parlino più spesso delle violenze subite con qualcuno (dal 67,8% al 75,9%) e cerchino aiuto presso i servizi specializzati, i centri antiviolenza, gli sportelli, e l’insieme dei dati forniti oggi è fondamentale per riuscire a rileggere anche il piano antiviolenza’.