‘L’attuale sistema di selezione attraverso i test alle facoltà universitarie a numero chiuso, in particolare quelli per Medicina che hanno prodotto i recenti ricorsi al Tar e ripescaggi, solleva alcuni problemi. Sia la tempistica e sia i contenuti delle prove sono discutibili’. Lo afferma la senatrice del Pd Laura Fasiolo.
‘Per quanto riguarda i test di medicina, sembra poco premiata la meritocrazia, in quanto un singolo test di poche ore difficilmente riesce a stabilire la predisposizione per una così impegnativa professione. Per il modo in cui sono attualmente strutturati – continua Fasiolo – i test tendono a favorire chi ha ricevuto una formazione scolastica scientifica o chi dispone di maggior tempo di approfondimento degli argomenti probabili oggetto dei test, trovandosi perciò lo studente avvantaggiato per maggiore esercitazione e non sempre per maggiore attitudine. Nell’ultimo question time che si è svolto nell’Aula del Senato ho chiesto al ministro Giannini se intenda riconsiderare il metodo di ammissione, valutando altre ipotesi più efficaci, ad esempio una pre-selezione con un maggior numero di ammessi a livello iniziale per poi, a conclusione del primo anno, procedere ad un’ulteriore valutazione sulla base delle attitudini riscontrate. Questo è ancora più opportuno visto che la curva di Gauss ha evidenziato che l’età media dei medici medicina generale attualmente è di 57-58 anni, questo significa che entro i prossimi dieci anni saranno quasi tutti in pensione – conclude Fasiolo – e dunque dovremo formare il nuovo personale medico per il nuovo decennio’.

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