www.labuonascuola.gov.it.
È aperta la consultazione sulle linee guida ‘La Buona Scuola’, una grande campagna d’ascolto, in cui saranno coinvolti tutti i portatori di interesse del Paese, per “disegnare la scuola che verrà”. Renzi, così ha affermato nel discorso di apertura dell’anno scolastico, interpellerà cittadini, studenti, genitori, docenti, presidi, che faranno sentire le proprie esigenze e daranno i propri suggerimenti anche direttamente sul sito www.labuonascuola.gov.it.
Tre le sezioni su cui si può interagire:
Questionario e dibattiti – Ogni cittadino potrà compilare liberamente e anche solo parzialmente, entro il 15 novembre, un questionario e rispondere ad alcune domande relative ai temi trattati nei capitoli del Rapporto sulla scuola ( 6 capitoli). Un’ ulteriore area sarà dedicata a risposte aperte, critiche e propositive su ‘La Buona Scuola”. In quest’area sarà possibile pubblicare gli esiti dei dibattiti organizzati sia nella scuola ( a tale proposito il MIUR chiederà alle scuole di realizzare momenti di confronto) sia ad altri livelli territoriali. Sul sito sarà a disposizione un Kit per la consultazione offline e condividerne online le conclusioni.
Un’ ulteriore sezione ospiterà la raccolta di buone pratiche e di proposte costruttive.
L’assunzione di tutti i docenti di cui la buona scuola ha bisogno è il primo punto della Riforma Renzi, il più grande investimento sulla scuola degli ultimi vent’anni, che mette mano al problema cronico del precariato. La scuola potrà contare su decine di migliaia di giovani docenti che esauriranno davvero le GAE ( Graduatorie ad Esaurimento), divenute perenni inesauribili fonti di precariato, quindi si procederà alle assunzioni con concorso.
Il Piano straordinario di assunzioni lanciato dal Governo a partire dal 2015 riguarderà quasi 150.000 docenti, i precari cosiddetti ‘storici’ e tutti i vincitori ed idonei all’ultimo concorso. Seguirà un concorso per l’assunzione di ulteriori 40.000 precari abilitati, da assumere tra il 2016 e il 2019, in subentro ai colleghi che andranno in pensione.
la parola FINE all’organico di fatto. Gli insegnanti reclutati in ‘organico di diritto’ fin dall’ inizio dell’a.sc., andranno a coprire tutti i servizi necessari: supplenze brevi,’spezzoni’, tempo pieno,Bisogni Speciali ( BES),sostegno, attività di arricchimento dell’offerta formativa, corsi di recupero e di potenziamento, orientamento, stages. In particolare, dei quasi 150 mila nuovi reclutati, 50 mila copriranno le cattedre attualmente scoperte, 18.800 saranno utilizzati per arricchire l’offerta formativa nell’ educazione artistica, storia dell’arte, ed. musicale e nell’ educazione fisica; 60.000 docenti costituiranno l’organico funzionale, con la copertura anche delle supplenze brevi.
Ritengo positive le indicazioni sulla formazione dei docenti. Il diritto – dovere ad una formazione in servizio, enunciazione sino ad ora troppo generica e lasciata alla ‘ libera interpretazione’, viene disambiguata,diventa cogente, non consente vie di fuga. Diventa garanzia dello ‘sviluppo professionale’ attraverso un percorso ‘obbligatorio’, definito non da un organo centrale, ma dagli stessi docenti, che si fanno protagonisti attivi della formazione. Interessante la proposta di valorizzare le associazioni professionali dei docenti, ritenuti gli’innovatori naturali’ della scuola. un ‘premio” con una quota del ‘Miglioramento dell’offerta formativa ‘ a quei docenti che si siano distinti per capacità di innovazione e miglioramento. Le reti di scuole sono al centro della formazione che deve essere ‘inclusiva’ e ‘trasversale’, deve cioè riguardare ogni ciclo al suo interno ma può anche essere verticalizzata. Un docente coordinerà la formazione.
Il Merito:
Come si avanzerà stipendialmente all’interno della scuola? Sino ad ora il criterio unico e intoccabile era l’automatismo degli scatti di anzianità, senza nulla concedere al merito, alla disponibilità a farsi carico di compiti organizzativi, di processi di miglioramento della qualità del curricolo e del servizio scolastico.
Non sarà più così. È previsto, a partire dal primo settembre 2015, un nuovo stato giuridico dei docenti.Tutte le attività svolte dai docenti, individuali e collegiali, saranno tradotte in crediti didattico formativi di qualificazione professionale e di partecipazione al processo di miglioramento della scuola.I crediti e il curriculum del docente saranno parte di un registro pubblico, consultabile dal dirigente scolastico, che potrà scegliere tra i migliori docenti per il miglioramento della qualità della propria scuola. Oltre alla progressione triennale stabile (scatti di competenza)una progressione annuale variabile (svolgimento di attività aggiuntive, progetti legati alle funzioni obiettivo o su specifici settori…);
IL Mentor: è il docente che si occupa della valutazione della scuola, che coordina la formazione,che aiuta il percorso dei tirocinanti, coordina e supporta il preside nelle sue attività. È il ‘ vecchio’ vicepreside, una figura alla quale viene finalmente dato un riconoscimento per le competenze e l’esperienza. Così pure i docenti ‘innovatori’, spesso nell’ombra, vanno valorizzati e premiati.
La scuola di vetro: a partire dal 2015. I dati, i progetti finanziati, i budget saranno on line per ogni scuola, come pure il registro nazionale dei docenti a cui i presidi attingeranno per migliorare l’offerta Formativa.
Meno burocrazia scolastica, meno carte, tutto on line, digitalizzazione capillare: i bisogni reali sono altri : eliminare almeno 100 incombenze inutili con il provvedimento ‘ sblocca scuola’, che semplifichi la normativa e aiuti i docenti e il personale a concentrarsi sui veri bisogni degli studenti.
Digitale più leggero: digitale per l’amministrazione scolastica e l’innovazione amministrativa, digitale per innovare la didattica. Le LIM sono figlie di una tecnologia ‘ pesante’, serve invece una tecnologia leggera, WI-FI veloci, che agiscano sui PC proprietà degli studenti. Lo Stato provvederà ai PC solo per chi non li ha e per chi si trova in difficoltà.
Scuola oltre l’orario curricolare: per combattere l’abbandono, la scuola deve aprirsi alla collaborazione anche informale con la comunità. Una scuola più aperta al Territorio ed alle associazioni, che si facciano promotrici di esperienze di educazione informale. La scuola deve collaborare, non ritenersi depositaria dei saperi. Ciò vale specie in contesti ed in aree di svantaggio sociale.
Scuola inclusiva: la scuola deve essere un laboratorio di crescita culturale e sociale, includere chi ha difficoltà, i disabili, i portatori di bisogni speciali, i DSA, gli immigrati.
Mens sana in corpore sano:
Un altro capitolo significativo: più sport e più musica a scuola, più Soria dell’Arte alle superiori rafforzano la consapevolezza della nostra identità nelle nuove generazioni. L’introduzione di due ore in IV e due in V della scuola primaria ( costo a regime di 90 ml.di Euro) sarà coperta dall’organico funzionale ( utilizzo delle GAE). Ma la buona scuola dovrà interagire con i Conservatori musicali, gli Enti lirici e sinfonici. La Scuola del progetto governativo chiede alle risorse esterne del Territorio di entrare in classe. Lo stesso dicasi per il disegno e la storia dell’arte.Valorizzare la capacità di ‘interpretare e produrre bellezza’ significa mantenere al meglio la nostra specificità; riportare in classe la musica e l’arte significa valorizzare la creatività.
Educazione motoria, sport sono fondamentali per favorire il processo di apprendimento, l’inclusione sociale, contrastare il bullismo e la violenza. La mens sana in corpore sano non deve essere un assunto teorico, ma entrare a far parte di una pratica didattica che deve diventare stile di vita.
L’ organizzazione Mondiale della Sanità raccomanda che tra i 5 e i 17 anni i ragazzi pratichino almeno un’ora al giorno di attività motoria ( l’Italia è l’ultima dei 27 Paesi OCSE per pratica da parte dei bambini dell’attività fisica e tra i Paesi a rischio per sovrappeso e obesità). Lo sport a scuola nella primaria, richiede la presenza di docenti esperti di educazione fisica. I 5.300 docenti iscritti nelle GAE consentiranno di introdurre nella primaria 1 ora alla settimana di educazione fisica dalla classe II alla classe V , facendo sinergia con le Istituzioni sportive e utilizzando anche finanziamenti europei.
10. Le nuove alfabetizzazioni:
Vedo molto positivamente l’ intenzione de la nuova scuola di rafforzare lo studio precoce delle lingue straniere a partire dalla primaria, quando la ricettività degli studenti è ai massimi livelli; dobbiamo colmare lo svantaggio che ci separa dagli altri Paesi europei. Per svolgere qualsiasi professione è necessario conoscere bene almeno una lingua straniera, con un insegnamento che si attivi a partire dalla scuola dell’infanzia. Rafforzare la formazione dei docenti e la pratica CLIL (content and language integreated learning), obbligatorio dal prossimo a. scol. nei licei e nei tecnici, è un ulteriore punto di forza.
Sin dalla primaria vanno introdotte le competenze digitali. L’alfabetizzazione digitale va acquisita fin dall’infanzia, abituando i bambini e i ragazzi alla CONOSCENZA e non solo a consumistica del digitale. Il DIGITALE deve costituire un’opportunità per lo sviluppo dei processi logici e la partecipazione e la spinta al processo di innovazione: il coding, il pensiero computazionale, incrementa la capacità di problem solving, a partire dalle attività ludiche delle prime fasi scolari ( gamification) ecc.
Il piano la Nuova Scuola DIGITAL MAKERS coinvolgerà anche imprese, imprenditoria, editoria digitale innovativa, società civile; nella nuova scuola saranno rafforzate le ore di Tecnologia nella secondaria di primo grado e di Informatica nei Licei Scientifici, Tecnici e Professionali e sarà promossa la contaminazione tra le discipline. Lo studio dei principi dell’economia va esteso a tutte le secondarie, che versano nell’analfabetismo finanziario. Manca un liceo economico ed è poco valorizzato l’indirizzo economico sociale delle scienze umane. L’economia dev’essere inserita nei Licei, anche nei classici. In questa proettiva le GAE aiutano a colmare un vuoto inaccettabile ( docenti di diritto e di economia in organico funzionale, per estendere la progettualità sui temi economici).
La scuola fondata sul lavoro:
Rendere obbligatoria l’alternanza l’ultimo triennio dei tecnici e nei professionali per almeno 200 ore all’anno; estendere l’impresa didattica potenziare l’apprendistato sperimentale;
La scuola aperta a tutti- tutti per la scuola:
Va tradotta finalmente in pratica la possibilità di modulare l’offerta formativa sfruttando la quota flessibilità del curricolo, poco utilizzata considerata la rigidità delle cattedre. Va concretizzata l’autonomia sino ad oggi compressa da lacci burocratici, vanno favorite la mobilità orizzontale e verticale tra i docenti.
Stabilizzare il MOF, utilizzarlo con trasparenza finalizzandolo ad obiettivi di miglioramento delle scuole, attrarre risorse private (di cittadini, fondazioni, imprese) attraverso incentivi fiscali e semplificazioni burocratiche, sono azioni mirate a ridare ossigeno alle scarse casse del bilancio della scuola.

Ne Parlano