‘Il ministero all’Ambiente ha finalmente risposto ad una mia interrogazione, sottoscritta dal senatore biellese Susta e da altri 58 colleghi, sulla procedura di Valutazione di Impatto Ambientale del progetto per la realizzazione della nuova diga in Valsessera, che avevo presentato a ottobre 2013. Nella risposta, il ministero ha spiegato che, con decreto ministeriale 286 del 1 dicembre 2014, è stato emanato il provvedimento di compatibilità ambientale del progetto, visto che la Commissione di VIA e VAS ha concluso il procedimento con esito positivo e prescrizioni. Ho espresso la mia insoddisfazione sia nel merito che nel metodo, anche per il ritardo con cui il dicastero competente ha replicato al mio quesito’. Lo dice la senatrice del Pd Nicoletta Favero, segretario della commissione Lavoro, eletta a Biella.
‘Nel merito – prosegue Nicoletta Favero – ho ribadito che la popolazione biellese è contraria alla nuova diga in Valsessera, così come i sindaci dei Comuni del territorio in cui insiste l’invaso, mentre i consigli del Comune e della Provincia di Biella si sono espressi in modo negativo sul progetto. Di tutto questo non si è tenuto conto, così come dell’ordine del giorno con cui il 30 settembre 2014 il Consiglio regionale del Piemonte si è espresso contro questa nuova infrastruttura. A far pendere l’ago della bilancia per il no, c’è anche il capitolo costi. L’invaso costa 322.350 milioni di euro e il 2 aprile del 2014, rispondendo ad un’interpellanza, il viceministro alle Politiche agricole Olivero ha già spiegato che l’opera non ha trovato ‘copertura finanziaria, né potrà ottenerla nella programmazione degli interventi previsti per il 2014-2020 nell’ambito del Fondo per lo sviluppo rurale’. Nel nostro territorio esistono già 5 dighe, che soddisfano ampiamente il fabbisogno di acqua anche per l’irrigazione. Aggiungo che è in discussione nelle commissioni Ambiente e Lavori Pubblici del Senato un disegno di legge per il dibattito pubblico nelle opere pubbliche di grandi dimensioni. Con questa nuova normativa una contrarietà così ampia a livello locale dovrebbe essere ascoltata. Anche perché – conclude Nicoletta Favero – si tratta di un territorio che soffre per la mancanza di collegamenti e infrastrutture del trasporto e che ha altre priorità su cui investire più di 300 milioni di euro’.

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