L`allentamento delle misure restrittive non può escludere i più giovani. Il tempo stringe, serve un decreto sulle attività consentite a bambini e adolescenti nella fase 2 dell`emergenza. A chiederlo al premier sono una decina di parlamentari della maggioranza. «È comprensibile che all`inizio della crisi sanitaria si siano calibrate le limitazioni per le nuove generazioni in base alla necessità di salvaguardare la loro salute fisica – spiega una delle firmatarie dell`appello, la senatrice dem Vanna !ori, docente di Pedagogia alla Cattolica di Milano -, ma ora è il momento di pensare alla riapertura con uno sguardo che vada oltre la definizione di possibili date per il ritorno a scuola e di adeguate modalità per la riacquisizione delle conoscenze di studio. Occorre approntare un graduale recupero relazionale ed emotivo dei bambini, confinati in casa da più di quaranta giorni».
Professoressa, come sta incidendo la clausura forzata sulle nuove generazioni?
«L`impatto è molto duro, almeno sotto quattro aspetti. In primis quello del tempo, perché le ore passano in fretta per un bimbo solo se c`è chi si prende cura di lui dal punto di vista educativo, culturale, ludico. Pesa poi il dato dello spazio: molti bambini in queste ore si trovano a vivere tutto il giorno in abitazioni anguste dove faticano a muoversi liberamente. Ciò genera ripercussioni negative sulla loro crescita motoria. Anche il corpo, impedito nei giochi all`aperto, viene pregiudicato nelle sue potenzialità. Infine, bisogna considerare il deficit di socialità con i compagni e gli insegnanti».
Quanto a quest`ultimo aspetto, le lezioni online riescono a limitare un po` i danni?
«I ragazzini, che hanno la possibilità di frequentarle, almeno preservano un qualche contatto con la scuola. Non tutti, però, hanno a casa computer o tablet. E comunque non si potrà mai sopperire all`importanza della relazione fisica, la corsa insieme agli amichetti, le risate, gli scherzi. Sul piano del benessere emotivo sono mancanze notevoli».
Ci sarà molto da `ricostruire` una volta tornati a una vita normale?
«Bambini e adolescenti hanno risorse straordinarie, ma ci vorrà molto tempo e bisognerà investire parecchie risorse professionali dedicate all`infanzia».
Il recupero del benessere emotivo dei nostri piccoli passerà in primo luogo dalla riapertura dei parchi?
«Sono contenta che la task force del governo per la fase due stia valutando anche questa possibilità. I bambini hanno bisogno di stare all`aria aperta e giocare in libertà. Resta la questione del necessario distanziamento sociale, specie per i bimbi del nido e della materna. Ci si dovrà affidare alla responsabilità dei genitori e degli educatori, magari valutando diverse soluzioni come gli ingressi scaglionati. Con un solo adulto di riferimento per minore».


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