“La Commissione Cultura, Scienza, Istruzione e Media, di cui sono membro, ha deciso su mia proposta di inserire tra le priorità da discutere un progetto di risoluzione sul diritto alla conoscenza. Con l’approdo del progetto di risoluzione intitolato ‘Libertà dei media, fiducia del pubblico e diritto alla conoscenza dei cittadini’ all’Assemblea parlamentare in cui sono rappresentati 47 paesi europei, ha inizio un’azione innovativa e al contempo antica per indurre gli Stati a garantire gli strumenti affinché le persone siano in grado di esercitare il diritto alla conoscenza.
Da un lato sarà necessario formalizzare quei meccanismi perché i cittadini abbiano l’accesso alle informazioni indispensabili per compiere scelte informate e per conoscere effettivamente i modi e le decisioni che vengono prese in loro nome dai rispettivi governi, tutelando la libertà di stampa e la circolazione delle opinioni più ampia possibile, a cominciare dalle aule parlamentari ad ogni livello dove gli eletti del popolo devono poter svolgere la propria funzione di rappresentanti e non di meri delegati, nei tempi e nei luoghi adeguati perché il confronto risulti fecondo”.
“Dall’altro occorre sviluppare strumenti nell’ambito culturale, educativo e artistico che permettano di diffondere elementi critici per accrescere la capacità di comprensione e di interazione dei cittadini con le istituzioni, disseminando inneschi che favoriscano la consapevole e virtuosa partecipazione alla “res publica”, nel segno di quella che il Presidente Einsehower definì “una cittadinanza vigile e accorta”. Occorre quindi operare sia sul fronte della promozione istituzionale e dello stato di diritto democratico, sia su quello della formazione e della cultura. E’ un diritto di seconda generazione che auspichiamo contribuisca a rimuovere sempre più ostacoli e prevaricazioni che ancora oggi impediscono a troppe persone dei godere di diritti democratici storicamente acquisiti, sanciti in numerosi trattati e convenzioni”.
Lo dichiara il senatore del Pd Roberto Rampi, componente della commissione Cultura a Palazzo Madama.


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