Secondo firmatario il senatore Francesco Scalia
Maria Spilabotte ha presentato questa mattina l’interrogazione rivolta al Ministro dei beni culturali Franceschini in merito all’area archeologica di Frosinone. L’interrogazione vede come secondo firmatario il senatore Francesco Scalia. Spiega Spilabotte: ‘Come avevo annunciato, ho mantenuto fede agli accordi presi con le associazioni che si stanno battendo per la tutela del nostro patrimonio archeologico ed ho presentato l’interrogazione in merito, chiedendo al Ministro se non ritenga opportuno intraprendere iniziative al fine di tutelare e salvaguardare un’area ove insistono ritrovamenti archeologici e storici di rilevante importanza, soprattutto alla luce degli ultimi scandali che hanno coinvolto la Sopraintendenza di Frosinone. Inoltre, abbiamo chiesto al Ministro se non ritenga opportuno adottare i provvedimenti necessari al fine di trasformare l’area sopra citata in un parco archeologico da integrare alla villa, includendovi a tal fine anche le Terme romane da ultimo rinvenute. Infine, la stessa interrogazione l’ho passata agli onorevoli Pilozzi e Frusone, in maniera che possa essere presentata anche alla Camera. Nel contempo cercheremo anche vie più brevi per interloquire con il Ministro, per accelerare i tempi di risposta delle interrogazioni e far si che il Ministro venga investito in tempi rapidi del problema’.

Segue testo interrogazione


Premesso che:


 

il Comune di Frosinone ha rilasciato autorizzazioni a costruire edifici nella cosiddetta ‘Area De Matthaeis’;  nella predetta area era  già stata autorizzata la costruzione di un parcheggio, seppellendo conseguentemente le antiche terme site in tale area;

 


la Soprintendenza per i Beni Archeologici del Lazio, con le note protocollari n. 568, 569, 574, 579, 581, 586 del 16 gennaio 2013 e, su specifica richiesta del Settore Pianificazione Territoriale, S.U.E. e Ambiente del Comune di Frosinone, registrata al protocollo con il n. 9163 dell’1 febbraio 2013, ha inviato all’ Amministrazione Comunale di Frosinone, con nota prot. n. 2734 del 7 marzo 2013, la Relazione tecnica storico-archeologica con il relativo stralcio catastale al fine di avviare il procedimento di dichiarazione di interesse culturale dell’intera ‘Area De Matthaeis’.

 


la predetta Soprintendenza, quale organo periferico del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, con l’avvio del procedimento in oggetto propone di sottoporre a vincolo dichiarativo e a prescrizioni di tutela indiretta i ritrovamenti di competenza accertati negli anni 2000, 2005 e 2007 in corrispondenza della sede stradale di via G. De Matthaeis e negli immobili di proprietà comunale (F° 58, pp.cc. 257/P, 258) e privata (F° 58, pp.cc. 99, 159/P, 162/P, 524/P), ricadenti tutti in zona già interamente tutelata da vincolo paesaggistico e riconosciuta quale area a connotazione specifica per la realizzazione di parchi archeologici e culturali in sede di Piano Territoriale Paesistico Regionale, 

 


dalla relazione tecnica storico-archeologica emerge che i ritrovamenti che la Soprintendenza intende sottoporre a tutela appartengono ad un edificio termale di epoca romana tardo-imperiale, accessibile da nord attraverso una rampa basolata, scoperta solo in minima parte, che doveva collegare l’edificio imperiale al presumibile tracciato dell’antica via Latina, corrispondente al bene lineare tipizzato da PTPR tl_0307;

 


le terme di età imperiale (111-1V sec. d.C.) risultano impiantate su edifici preesistenti riferiti ad epoca romana medio e tardo-repubblicana, anche questi scoperti, come il basolato stradale di cui sopra, solo in minima parte, le strutture di tali edifici repubblicani (111-I sec. a.C.), distinguibili nella planimetria di scavo edita nel 2010, proseguono oltre le strutture attribuite alle terme imperiali e oltre i limiti di scavo, sia a nord-ovest verso la P.C. 257 di proprietà comunale, sia a sud-est verso la p.c. 159 di proprietà privata;
consideranto che:

 


 

l’insieme dei beni di interesse scoperti nel corso dei molteplici scavi condotti dalla competente Soprintendenza, qui sinteticamente evidenziati, appaiono riferibili ad un complesso archeologico unitario, comprensivo degli effetti di una intensa e ininterrotta occupazione antropica del sito in un arco di tempo plurisecolare compreso tra il IX sec. a.C. e il III-IV sec. d.C., configurabile quale area archeologica;

 

la lettera d), dell’articolo 101, del Decreto Legislativo 22 gennaio 2004, n. 42 recante ‘ Codice dei beni culturali e del paesaggio, ai sensi dell’articolo 10 della legge 6 luglio 2002, n. 137′, dispone che: ‘Si intende per «area archeologica», un sito caratterizzato dalla presenza di resti di natura fossile o di manufatti o strutture preistorici o di età antica’ ;

 

 

la Direzione Regionale per i Beni Culturali e del Paesaggio, con ultima nota prot. n. 15513 del 16 agosto 2012, ha ulteriormente rinnovato, al Ministero competente, la richiesta già  formulata in data 14 maggio 2012  con nota n. 9135 , di ridefinire l’area archeologica alla luce dei rinvenimenti più recenti, al fine di individuare un limite certo per la tutela diretta e di valutare conseguentemente l’estensione della eventuale relativa area di rispetto, aggiornando in tal senso sia la relazione che la planimetria da allegare alla proposta di tutela dell’area De Matthaeis’.

 

Si chiede di sapere:

 

se il Ministro in indirizzo, alla luce dei fatti esposti in premessa nonché dei recenti scandali che hanno coinvolto la Sopraintendenza di Frosinone,  non ritenga opportuno intraprendere iniziative al fine di tutelare e salvaguardare un’area ove insistono ritrovamenti archeologici e storici di rilevante importanza;

 

se il Ministro in indirizzo non ritenga altresì opportuno adottare i provvedimenti necessari al fine di trasformare l’area sopra citata in  un parco archeologico da integrare alla villa, includendovi a tal fine anche le Terme romane da ultimo rinvenute.


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