“C’è un’epica nella vita e nello sport a cui alcuni sono destinati, Paolo Rossi lo è stato con la naturalezza, la semplicità, il sorriso di un ragazzo come milioni di altri. Ha incarnato un mondo, campione epico e fuoriclasse esile, sgusciante, imprendibile. Diventò leggenda molto tempo prima di quella finale a Madrid, già nel 1978 in Argentina la maglia azzurra e Paolo Rossi divennero una cosa sola. Come tutti gli eroi cadde e seppe rialzarsi dopo l’incidente al ginocchio, dopo l’infamia dell’accusa del calcio scommesse che mai accettò. Fu Bearzot ad aspettarlo per il Mondiale dell’82 e così la sera del 5 luglio diventò leggenda: l’uomo che sconfisse il Brasile. I giorni successivi furono di gioia e di festa, per un’Italia che usciva da anni bui e tremendi, grazie ai ragazzi del Mundial, che qualche giorno fa hanno portato a spalla Paolo Rossi, tributandogli gli onori che meritava. Paolo Rossi è parte della storia del calcio e della memoria collettiva, ha regalato qualche attimo di paradiso ad ognuno di noi, per sempre”. Lo ha detto il senatore del Pd Francesco Verducci, vicepresidente della commissione Cultura, parlando nell’aula del Senato nel corso della commemorazione di Paolo Rossi.


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