‘L’emendamento sull’Università votato dalle Commissioni Affari costituzionali e Cultura del Senato durante la discussione del Decreto Pnrr ha una grandissima rilevanza. È di fatto una nuova riforma dell’Università, all’insegna del contrasto alla precarietà che, insieme al sottofinanziamento, è il principale nemico della ricerca. Per chi fa ricerca, viene introdotto finalmente un contratto vero, retribuito secondo gli standard europei più avanzati, con tutte le tutele lavoristiche e previdenziali. Questo emendamento è frutto di anni di lavoro, e di battaglie fatte ascoltando le voci di tanti ricercatori, prima utilizzati e sottopagati poi, dopo lunghi anni di precariato, nella quasi totalità espulsi dall’università. È una conquista fondamentale, sia per i giovani che vogliono fare ricerca, sia per il futuro di tutto il Paese che oggi finalmente riconosce il ruolo fondamentale del nostro capitale umano. Voglio ringraziare la Ministra Maria Cristina Messa, che ha sempre voluto con determinazione questo cambiamento e con la quale si è fatto un lavoro intenso, durato più di un anno, per arrivare a questo obiettivo. Un grande grazie inoltre a tutti i gruppi politici che hanno sottoscritto l’emendamento oggi approvato, che rende la nostra Università più forte, giusta ed attrattiva, in linea con le migliori esperienze europee.’ Così il Senatore Francesco Verducci, primo firmatario del maxi-emendamento che inserisce nel decreto Pnrr gran parte dei contenuti del disegno di legge sul reclutamento universitario in discussione in Senato.


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