«Oggi si tiene in tutta Europa la notte dei ricercatori. Facciamo in modo che sia un appuntamento di svolta e non una celebrazione vuota. Il futuro del nostro Paese è indissolubilmente legato al futuro della ricerca. Investire in ricerca è decisivo per la crescita della nostra economia e della nostra democrazia. Ovunque a livello mondiale a primeggiare sono i paesi che investono in ricerca e innovazione, a restare indietro sono quelli che la marginalizzano. L’Italia investe drammaticamente poco in ricerca. Uno dei più grandi mali è lo scarso numero dei ricercatori e la precarietà con cui sono costretti a fare i conti. La precarietà è nemica della ricerca, la quale necessita di continuità e certezza di risorse. Sia i ricercatori universitari sia quelli degli enti di ricerca vivono una condizione insopportabile di precariato, in una situazione in cui il sistema nel suo complesso espelle gran parte di coloro che provano a entrare stabilmente. In questa giornata così importante rilanciamo la richiesta di un piano strutturale di assunzione di oltre diecimila ricercatori nei prossimi quattro anni, la modifica della legge Gelmini con l’introduzione della tenure track (ovvero un percorso che dia certezze di progressione e dimezzi i tempi del precariato) e la garanzia di completare le stabilizzazione negli enti pubblici di ricerca», così ha dichiarato il senatore del Partito democratico Francesco Verducci, vicepresidente della commissione cultura del Senato.


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