“Sostenere le sale cinematografiche significa sostenere il cinema italiano, il nostro Paese, l’immaginario dell’Italia nel mondo, un volano economico che dà lavoro a migliaia di professionisti incredibili e che rappresenta forza morale e culturale,  ciò che contribuisce a fare dell’Italia un grande Paese amato e desiderato. Senza sale il cinema perde la magia e la sua funzione sociale”. Lo ha detto nell’Aula del Senato il senatore del Pd Francesco Verducci, vicepresidente della commissione Cultura e firmatario della mozione sulla crisi delle sale cinematografiche.

“La crisi delle sale – ha proseguito Verducci – c’era già prima, ha a che fare con il pubblico che va riconquistato, la pandemia l’ha ingigantita. C’è uno strapotere dello streaming, il mercato è totalmente sbilanciato a favore delle piattaforme e la politica ha il dovere di dettare regole per tenere più tempo i film in sala, facendo in modo che si avvicini il più possibile a 180 giorni, di intervenire contro la pirateria, di rafforzare misure come il tax credit per distribuzione e produzione con più investimenti e nuovi criteri. Bisogna aiutare le fasce più deboli della popolazione a non rinunciare alla cultura, al teatroal cinema. Serve una card per il cinema italiano che permetta di tornare in sala alle famiglie, ai giovani che ora non possono farlo. A questo si lega il disegno di legge per il cinema indipendente e per il riconoscimento di produttore indipendente che abbiamo presentato e che stiamo discutendo in Senato. Lo strapotere delle multinazioanli non può fagocitare il cinema italiano. Bisogna salvaguardare l’autonomia del cinema italiano, il pluralismo produttivo e progettuale. Le sale cinematografiche sono un ‘patrimonio civile’ – come ha detto il Presidente Mattarella- vanno rilanciate. Devono potersi reinventare legandosi al tessuto sociale nostre città. Devono diventare, anche nelle zone più difficili, luoghi polifunzionali in cui ci sia musica, enograstronomia, librerie, in cui si possa studiare e in cui vedere un film sia qualcosa di più che vedere un film: partecipare a qualcosa di più grande, sentirsi parte di un’esperienza collettiva.”


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