“Si sta scrivendo una nuova “pagina nera” nel mondo dello sport. Questa volta a pagare sono i cittadini di passaporto israeliano. Una vera vergogna. Un atteggiamento chiaramente anti-semita, offensivo nei confronti di una nazione (Israele) e di una religione. La versione online del “Foglio“, riporta che <>.
La Carta Olimpica ispirata da Pierre de Coubertin e rivista nel 2013 stabilisce le regole che devono ispirare le singole organizzazioni nazionali. Lì sono scritti i principi che devono essere condivisi da tutti gli stati che ospitano le manifestazioni olimpioniche”. Lo scrive in una nota la sen. dem Daniela Sbrollini che aggiunge: “L’articolo 6 del capitolo 1 definisce la non discriminazione per razza, colore, sesso, orientamento sessuale, lingua, religione, opinione politica, origine nazionale, nascita.
Lo sport ha svolto in molte occasione la funzione di rilanciare iniziative di pace, permette la conoscenza e promuove l’amicizia tra persone di origine, cultura e religioni diverse. Lo sport olimpico aveva il “potere” di fermare le guerre duemila e cinquecento anni fa. Oggi non può essere l’occasione per alzare barriere, per discriminare persone, per promuovere la cultura dell’odio. Se la notizia viene confermata il CIO non può non intervenire. Credo che anche le istituzioni italiane, il Governo dello Sport ed il Governo Nazionale, debbano prendere una posizione ferma”.
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