125 femminicidi avvenuti tra il primo agosto 2021 e il 31 luglio 2022 (dati Viminale). 82 donne uccise nel solo 2022 in Italia secondo l’osservatorio dell’associazione “Non una di meno”. 45mila in tutto il mondo uccise per mano di compagni, mariti o familiari (ONU). Numeri di una strage silenziosa spesso citati solo in occasione dell’odierna Giornata nazionale per l’eliminazione della violenza maschile contro le donne.

Penso che nel parlare di femminicidio sia necessario innanzitutto spostare l’attenzione dalle vittime ai carnefici. Penso inoltre che per contrastare questo fenomeno sia essenziale una battaglia culturale per superare stereotipi e pregiudizi. Uno dei compiti della nuova commissione bicamerale di inchiesta sul femminicidio proposta dalla collega Valeria Valente.

 

Ad uccidere centinaia di donne è stato e continua ad essere un sistema: patriarcale, misogino e sessista. Dove sono gli uomini? Troppo poco essere al fianco di noi donne, due giorni l’anno, seppur in occasione di utili ricorrenze. Per questo oggi, nel ricordare le donne uccise per mano di mariti, fratelli, compagni, padri, è proprio agli uomini che mi rivolgo. Dove siete? Quali sono le riflessioni che state facendo? Quando comincerete ad interrogarvi su come vivere una nuova mascolinità?


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