La Sen. La Marca (PD) ha depositato in 1ª Commissione (Affari costituzionali) del Senato un pacchetto di sette emendamenti al decreto-legge n. 36/2025 in materia di Cittadinanza, attualmente all’esame della Commissione.

Gli emendamenti, frutto di un lavoro puntuale e coerente con l’impegno che la Senatrice porta avanti da tempo, mirano a correggere le principali criticità del decreto e a introdurre il tema del riacquisto della cittadinanza italiana per chi l’ha perduta – questione già oggetto di una proposta di legge a sua prima firma [https://www.senato.it/loc/link.asp?tipodoc=sddliter&leg=19&id=58450].
Tra le principali proposte:
• tre emendamenti che prevedono la riapertura per quattro anni dei termini per il riacquisto automatico della cittadinanza italiana, con la possibilità di subordinarlo al superamento di un esame di lingua (livello B1) e di una prova di educazione civica e costituzionale;
• un emendamento che modifica la lettera a) dell’articolo 1 del decreto, ripristinando la normativa vigente prima dell’entrata in vigore della circolare del 3 ottobre 2024, per tutti coloro che abbiano già presentato domanda prima del 27 marzo 2025;
• due emendamenti volti ad ampliare i requisiti per l’acquisizione della cittadinanza jure sanguinis, riconoscendola anche nel caso in cui genitori o nonni non siano nati in Italia, ma abbiano la cittadinanza italiana da almeno cinque anni;
• un emendamento che propone la sostituzione integrale dell’articolo 1 del decreto, prevedendo l’avvio di un percorso per una riforma organica della legge sulla cittadinanza, della durata di due anni, durante i quali verrebbero sospese le nuove pratiche di acquisto o riacquisto, in attesa di un nuovo impianto normativo definitivo.

La Senatrice si riserva di presentare e illustrare nel dettaglio ciascuna delle proposte in Commissione e in Aula, in occasione della prosecuzione dell’iter parlamentare del provvedimento.
«Con questi emendamenti – ha dichiarato La Marca – tento di introdurre elementi di equilibrio e giustizia in un testo che rischia di colpire duramente chi ha un legame autentico con l’Italia. Il mio obiettivo è restituire dignità e riconoscimento a tanti aspiranti cittadini e oriundi italiani, spesso penalizzati da norme superate o da ostacoli burocratici”.
«Insieme al mio gruppo parlamentare, il Partito Democratico – ha continuato la Senatrice – intendo portare avanti, in Commissione come in Aula, un’opposizione costruttiva, presentando soluzioni concrete per una riforma più equa della cittadinanza, capace di tenere conto della storia, della cultura e dei diritti delle nostre comunità nel mondo”.


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