Da maggio taglio di Irpef e Irap, Job Act, scuola e casa

Più soldi in busta paga – Dal 1 maggio ci saranno ‘mille euro netti all’anno per chi guadagna meno di 1.500 euro al mese’.
Pagati i depiti della Pa – Matteo Renzi ha annunciato che il disegno di legge sul pagamento dei debiti della pubblica amministrazione alle imprese e’ stato approvato dal Cdm. Al ddl ‘seguira’ un decreto legge’. ‘Noi – annuncia Renzi – mettiamo 68 miliardi, prevedendo la stima della Banca d’italia’. ‘Ventidue – ricorca Renzi – sono i miliardi messi dai governi precedenti’, poi ‘entro luglio sblocchiamo tutto’. Il premier, dunque, ripete, che lo sblocco immediato dei debiti dela pubblica amministrazione sono ‘un segnale forte e chiaro che lo Stato rispetta i debiti. Noi – dice Renzi – facciamo cosi’ il nostro dovere, rispettiamo il vincolo dell’Unione europea sui pagamenti’.
Risorse per la scuola – ‘Abbiamo alimentato a 3,5 miliardi il plafond a cui attingere per comuni province per le scuole e chi vuole attingere lo farà con procedure semplificate. E l’unità di missione sarà attiva a Palazzo Chigi e lavorerà in collaborazione con il Miur’.
Casa – Il Cdm ha approvato il piano casa che avrà un impatto di 1,7 miliardi.
Il taglio al cuneo fiscale che partirà da maggio riguarderà ”10 milioni di italiani che prenderanno 10 miliardi di euro: 80 euro netti in busta paga”.
Spending review – Per la copertura dei 10 mld per il taglio delle tasse ‘partiamo dalla spending review’, il cui piano nel 2016 e’ previsto di 35 miliardi. Lo dice Matteo Renzi. Il premier sottolinea alcuni contenuti del lavoro del commissario Cottarelli, tra cui ‘iniziative sui beni e servizi, sulla pubblicazione telematica degli appalti pubblici, sulle consulenze e auto blu. ‘Il totale della spending previsto e’ di 7 miliardi di euro per il primo anno’, afferma il presidente del Consiglio.
Energia meno cara per Pmi – ‘Dal primo di maggio il costo dell’energia per le Pmi sara’ ridotto del 10% attraverso una rimodulazione del paniere della bolletta energetica’.
Riforme – ‘Non si e’ mai visto un insieme cosi’ corposo di riforme. Se non riesco a superare il bicameralismo perfetto, non considero chiuso il mio governo, ma la mia esperienza politica. Non ho paura di rischiare tutto me stesso in questo percorso di riforma’.

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