‘Con un emendamento alla legge di Stabilità, le relatrici hanno accolto le sollecitazioni, venute anche dalla Commissione Sanità, a intervenire sull’importante tema dei farmaci innovativi. Apprezziamo che si sia riconosciuta la necessità di una programmazione strategica in questo campo, affidata al ministero della Salute, in una prospettiva di sostenibilità, che individui le priorità, tenga conto dell’efficacia clinica e della trasparenza delle procedure e preveda il monitoraggio su tutto il territorio nazionale per garantire l’uniformità degli interventi’. Lo dichiarano i senatori del Pd Silvio Lai, Nerina Dirindin e Maria Cecilia Guerra commentando l’approvazione dell’emendamento che esclude dal tetto nazionale della spesa farmaceutica territoriale le risorse pari a 500 milioni di euro all’anno per il 2015 e 2016 del Fondo per finanziare l’erogazione dei farmaci innovativi.

‘A questi temi va però affiancata la previsione di un finanziamento aggiuntivo e duraturo. Il fondo farmaci innovativi è infatti finanziato solo per il 2016 e solo per 500 milioni, integralmente sottratti ad altre finalità sanitarie. Di questo – spiegano – si occupava un apposito emendamento della ‘minoranza’ Pd, non approvato dal governo e dalle relatrici, che ricavava i soldi da una minore estensione dell’esenzione Tasi (tassando solo un terzo delle prime case: quelle di valore più elevato). In quell’emendamento si sottolineava anche la necessità di procedere ad una revisione della negoziazione del prezzo dei farmaci, da cui potrebbe conseguire un significativo risparmio di spesa, alla luce del fatto che ormai i produttori di alcuni di questi farmaci, in particolare quelli per l’epatite C, sono in numero crescente e possono quindi essere messi in competizione fra di loro. Ci auguriamo – concludono i senatori del Pd – che alla Camera sia possibile riaprire il confronto su questi due aspetti’.


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