‘Non ho apprezzato i commenti di chi ha commentato il voto di stamane in senato collegandolo con la vicenda dei 101 voti mancati a Prodi. Vorrei dire che basta davvero poco per comprendere come siano esattamente opposti gli interessi (allora c’era chi voleva far cadere Bersani oggi no). E poi sono i numeri in aula a far capire come il problema non sia nel Pd o non ci sia oltre i numeri di chi con dichiarazioni palesi dice che vorrebbe un senato elettivo e una camera dei deputati di dimensioni minori. Non è quindi nel Pd che vanno cercati i voti in dissenso nel segreto dell’urna ma in un malessere che attraversa altri gruppi politici e che a differenza del Pd, si manifesta solo nel voto segreto. Perché dunque esponenti del Pd evocano quella fase così confusa e complessa, crudele per molti effetti successivi, di avvio di legislatura che niente ha a che fare con la fase che stiamo attraversando?’ Lo dichiara il senatore del Pd Silvio Lai.

‘Io penso, come la maggioranza dei parlamentari del Pd – spiega il senatore – che la scelta di un senato delle autonomie, sia perfettamente coerente con le elaborazioni che ha fatto il centrosinistra sin dalle tesi dell’Ulivo, dalle radici del Pd, dunque. Con molti parlamentari siamo consapevoli che occorrerà modificare la legge elettorale approvata dalla camera per dare un assetto più plurale alla elezione degli organi di garanzia, il Presidente della Repubblica, la Corte Costituzionale, il Consiglio Superiore della Magistratura. Sapere e volere queste cose non significa né essere contrari ad un senato nuovo e più leggero, simbolo e sede delle funzioni di rappresentanza delle autonomie regionali e territoriali e del loro rapporto con lo Stato e l’Europa’.

‘Il nostro compito – prosegue Lai – è aiutare i cittadini e gli elettori a comprendere i fatti e le decisioni che si assumono, non a sviluppare dietrologie che creano sospetti e oscurano la realtà. Compito che stanno portando avanti egregiamente, con il sangue freddo necessario, il Pd e i suoi dirigenti impegnati in questa fase al senato, dal governo, alla relatrice, a tutto il gruppo del Pd. Solo così la riforma costituzionale si farà e sarà un bene per il Paese’.

‘Grande parte della nostra credibilità in Europa, della nostra possibilità di cambiare le priorità in questo Paese – conclude il senatore Pd – passa anche da come noi saremo protagonisti di questa fase. Per questo, come abbiamo letto nei promessi sposi….. Adelante, Pedro, con juicio’.


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