In commissione introdotti cambiamenti significativi, dal riequilibrio dei pilastri previdenziali per i giovani professionistri ad una nuova rateizzazione dellle cartelle esattoriali
“Il decreto Irpef con la riduzione del cuneo fiscale rappresenta uno strumento coraggioso di rilancio dell’economia, nella direzione richiesta dalla commissione europea.’. Lo affermato il senatore del PD Silvio Lai intervenendo in aula nel dibattito generale sul decreto Irpef. “Si tratta di una riduzione significativa e visibile per ogni cittadino che ne beneficia che va incontro alle esigenze dei singoli cittadini ma anche delle imprese. La strada che il governo ha scelto di percorrere è quella di ricostruire un rapporto di fiducia con i cittadini, le imprese, le organizzazioni. Ci si può fidare di più, infatti, di uno Stato che interviene in maniera redistributiva, mettendo dei tetti agli stipendi dei propri vertici e aumentando quelli più bassi, che interviene per riequilibrare i propri costi, riducendoli e lavorando per una maggiore efficienza. Ma c’è di più: ci si può finalmente fidare di uno Stato chi paga i propri debiti alle imprese, evitando che se ne accumulino altri, e che prova con la digitalizzazione ad introdurre maggiore trasparenza”. Per il parlamentare del Partito Democratico il provvedimento è un invito ai giovani a provarci, a restare nel Paese, ad insistere anche davanti ai preoccupanti dati sulla disoccupazione, soprattutto nel mezzogiorno. “Ogni nostra scelta – ha detto ancora Lai – è rivolta ai nostri ragazzi e alle nostre ragazze, vuole superare l’assuefazione ai numeri e alle percentuali che ormai ci travolge, ogni atto che facciamo e che faremo lo dobbiamo alle persone vere che stanno dietro a quei numeri”. Lai ha voluto poi sottolineare il lavoro migliorativo svolto in commissione. “È stata prevista una estensione ragionevole dei beneficiari del provvedimento, nella direzione di una maggiore e più visibile equità. Per quanto riguarda invece il reperimento delle risorse si è provveduto ad un riequilibrio sui pilastri previdenziali che prelude ad un progetto di revisione che viene fissato a partire dal 2015 e che deve considerare ciò che nelle precedenti riforme è stato lasciato indietro, la previdenza dei giovani professionisti ad esempio. E infine si è deciso di intervenire sulla rateizzazione delle cartelle esattoriali nella direzione di dare una nuova occasione a chi è rimasto indietro non per sua volontà ma per le condizioni oggettive di un’economia locale dimagrita”.