“Quella che arriva dalle nostre campagne è una richiesta di aiuto che deve essere ascoltata e che richiede interventi immediati. Lo stato di calamità per i danni causati dalla siccità è sicuramente un primo passo e bene ha fatto la Regione a richiederne al governo il riconoscimento, dopo i molti appelli, ma bisogna fare ancora di più ed individuare strumenti e misure che diano un po’ di ossigeno agli agricoltori ed agli allevatori della Sardegna.” Lo afferma in una nota il senatore del PD Silvio Lai che sul tema ha posto l’accento già nel recentissimo passato.

Dal mondo delle campagne e dalle associazioni di categoria si alza però sempre più forte la richiesta di ulteriori interventi per far fronte a tutte le criticità di questi ultimi mesi. Oltre alla siccità, i ritardi nei pagamenti dei premi comunitari, la questione sempre aperta del prezzo del latte e della mancata trasparenza sulle produzioni.

“Il quadro che viene descritto dal nostro settore agricolo è grave ed è peggiorato negli ultimi mesi, non senza che arrivassero avvisaglie e allarmi molto in anticipo come sul prezzo del latte.

Non c’e più tempo da perdere, é necessario cercare quanto meno di mitigare gli effetti negativi di una stagione tra le più difficili degli ultimi anni. Dalle associazioni di categoria, infatti, si paventa il rischio di chiusura di numerose aziende a causa dei problemi di liquidità.

È evidente che la questione deve essere affrontata nel suo complesso e tenendo conto della situazione di assoluta emergenza si deve seguire ogni possibile strada consentita anche dalle normative europee per aiutare il nostro settore agricolo. Bisogna esplorare la possibilità di un contributo immediato nei limiti del de minimis per i danni subiti dall’allevamento a causa della siccità.

Occorre però anche aprire con l’Europa un tavolo sul tema della siccità nel Mediterraneo per individuare possibili soluzioni e non intervenire sempre nell’emergenza.

C’è poi come detto il tema sulla trasparenza dei dati sulle produzioni e su questo occorre che la Regione garantisca la massima diffusione dei numeri riferiti alla stagione in corso per capire in che direzione si muove il mercato.

Un capitolo a parte lo meritano infine i problemi legati all’eccessiva burocrazia, con conflitti tra agenzie e struttura regionale, che in un momento di grave crisi del comparto si configura come un ulteriore ostacolo per chi lavora nelle campagne.

In definitiva – conclude Lai – bisogna intervenire su più fronti e bisogna farlo subito perché subito dopo l’estate i danni potrebbero essere tali da non consentire a molte delle nostre di aziende di risollevarsi.”


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